Glossario

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Capacità istituzionale (Programmazione 2014-2020)
La capacità istituzionale è l’insieme dei processi d’intervento messi in campo per “costruire” o “rafforzare” le capacità della Pubblica Amministrazione funzionali all’efficienza ed all’efficacia delle politiche pubbliche. È prevista come uno degli obiettivi tematici (OT 11) da sostenere con i fondi SIE.

Codice europeo di condotta sul partenariato (Programmazione 2014-2020)
Il codice europeo di condotta è un insieme di norme finalizzato a sostenere ed agevolare gli Stati membri ad organizzare i partenariati in fase di predisposizione, attuazione, sorveglianza e valutazione dell’Accordo di partenariato e dei programmi operativi.

Coesione economica e sociale
In quanto manifestazione di solidarietà tra gli Stati membri e le loro regioni, la coesione economica e sociale mira a raggiungere uno sviluppo socio-economico equilibrato in tutto il territorio dell’Unione. La coesione economica e sociale è ottenuta attraverso la politica di coesione dell’UE, che è stata inserita nel Trattato CE dal Trattato di Maastricht del 1992. Essa volge a ridurre le disparità strutturali esistenti tra le regioni e gli Stati membri attraverso una serie di operazioni finanziate dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo di coesione. Ogni tre anni, la Commissione europea presenta una relazione inerente ai progressi raggiunti dalla coesione sociale ed economica, nonché al ruolo svolto dalle politiche UE in quest’ambito. Per il ciclo di programmazione 2014-20, la politica di coesione rappresenta la seconda voce di bilancio UE più consistente, con una dotazione finanziaria complessiva pari a 351,8 miliardi di EUR (ai valori 2014). Durante questo periodo, la politica di coesione continuerà a sostenere le regioni che non hanno portato a termine il processo di convergenza economica e sociale in termini reali, lavorando nel contempo per raggiungere gli obiettivi UE della strategia Europa 2020, relativi alla promozione di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

Coesione territoriale
Consolidare la coesione economica e sociale riducendo le disparità tra le regioni dell’UE rappresenta un obiettivo ben definito dell’Unione. Il Trattato di Lisbona, firmato nel 2007 e attualmente in fase di ratifica, introduce una terza dimensione: la coesione territoriale. L’Unione europea è caratterizzata da una straordinaria diversità territoriale. L’obiettivo della coesione territoriale consiste nel garantire che tutti i cittadini siano in grado di sfruttare al meglio le caratteristiche tipiche delle zone in cui abitano. Nessun cittadino europeo dovrebbe essere penalizzato, in termini di accesso ai servizi pubblici, alloggi o opportunità d’impiego semplicemente a causa della regione in cui vive. La coesione territoriale si prefigge lo scopo di promuovere uno sviluppo più equilibrato e sostenibile. Per raggiungere tale obiettivo è necessario adottare un approccio integrato, che richiede un miglior coordinamento delle politiche settoriali a ogni livello, da quello locale a quello europeo. Esso, inoltre, necessita di una maggiore cooperazione e di collegamenti migliori. Molte problematiche, quali cambiamenti climatici e migrazioni, non tengono conto dei confini e potrebbero essere affrontate meglio attraverso una risposta mirata, fornita da più regioni o paesi.

Cofinanziamento
Principio generale secondo il quale i finanziamenti derivanti dai Fondi strutturali comunitari devono essere assistiti, in percentuali diverse, a seconda degli Obiettivi, da quote di finanziamento nazionali.

Comitato delle regioni
Il Comitato delle regioni è un organo consultivo che consente alle autorità locali e regionali di prendere parte all’attività legislativa dell’UE. Tra i suoi 353 membri vi sono politici locali o regionali, leader di governi regionali o sindaci di città. Essi sono eletti per cinque anni sulla base delle proposte formulate da ciascun paese, in numero proporzionale alla popolazione nazionale. Il presidente del Comitato e il suo Gabinetto sono nominati dai membri e il loro mandato ha una durata pari a due anni e mezzo. Al fine di mantenere un contatto più stretto con gli elettori e le proprie città, regioni o territori, i membri del Comitato delle regioni vivono e lavorano nel proprio paese di provenienza. Sei volte all’anno si recano a Bruxelles per partecipare alle sessioni plenarie del Comitato. Il Comitato deve essere consultato durante il processo di elaborazione di normative riguardanti dodici settori che hanno un impatto sulla sfera regionale e locale. Tuttavia, le istituzioni hanno facoltà di consultare il Comitato ogniqualvolta lo ritengano necessario. Il Comitato, inoltre, sostiene i tre principi fondamentali di sussidiarietà, prossimità e partenariato.

Comitato di coordinamento per i Fondi strutturali e di investimento europei
Il Comitato di coordinamento per i Fondi strutturali e di investimento europei (COESIF) è un comitato permanente della Commissione europea. Ha il compito di discutere circa le questioni relative all’attuazione delle normative che disciplinano i Fondi strutturali e di investimento (Fondi SIE). Il Comitato si riunisce solitamente una volta al mese ed è presieduto dalla Commissione europea. Alle sue riunioni partecipano anche funzionari provenienti dagli Stati membri.

Comitato di Sorveglianza
Il Comitato di sorveglianza ha la funzione di accertare l’efficacia e la qualità dell’attuazione del programma operativo. Il Comitato di Sorveglianza del Programma Operativo, istituito in conformità dell’art. 63 del Reg. (CE) 1083/2006, è in questa fase presieduto dall’Assessore Regionale dell’Economia in quanto ha la delega della Programmazione ed è composto dai rappresentanti delle diverse istituzioni e dei partenariati interessati, a diverso titolo, al Programma.

Condizionalità ex ante (Programmazione 2014-2020)
La condizionalità ex ante è un “fattore critico concreto e predefinito con precisione, che rappresenta un prerequisito per l’efficace ed efficiente raggiungimento di un obiettivo specifico relativo a una priorità d’investimento o a una priorità dell’Unione – al quale tale fattore è direttamente ed effettivamente collegato e sul quale ha un impatto diretto”.

Condizionalità Macroeconomica (Programmazione 2014-2020)
Con tale termine si intendono “le misure per collegare l’efficacia dei fondi SIE a una sana governance economica”. “A differenza del precedente periodo di programmazione, tutti i cinque fondi ESI sono ora subordinati al rispetto delle procedure di governance economica. Tale condizionalità si applica per mezzo di due meccanismi distinti:

Conti (Programmazione 2014-2020)
I conti sono i documenti predisposti dall’autorità di certificazione per ciascun Programma operativo e si riferiscono alle spese ammissibili che sono state sostenute durante il periodo contabile (30 giugno-1 luglio) ed inserite in domande di pagamento presentate entro il 31 luglio alla Commissione europea ai fini del rimborso.

Controlli finanziari di I livello
Controlli effettuati sulla regolare esecuzione dell’operazione da parte del Beneficiario, sull’ammissibilità della spesa e sulla regolarità e completezza della documentazione trasmessa, ai sensi della normativa comunitaria, nazionale e regionale di riferimento, realizzati dalle strutture di controllo individuate a livello regionale nell’ambito delle strutture e degli organismi coinvolti nella gestione e funzionalmente indipendenti dai responsabili di attività, anche avvalendosi di specifico supporto esterno.

Controlli finanziari di II livello (Audit)
Controlli a campione demandati all’Autorità di Audit, coerentemente alle funzioni attribuite a tale Autorità, tesi a verificare l’efficace funzionamento dei sistemi di gestione e di controllo, la loro idoneità a fornire informazioni circa la correttezza delle dichiarazioni di spesa presentate alla Commissione e circa la legittimità delle relative transazioni economiche. Tali controlli sono inoltre finalizzati alla redazione di rapporti annuali e di un rapporto finale di controllo da presentare alla Commissione, nonché al rilascio di una dichiarazione di chiusura che attesti la validità della domanda di pagamento del saldo e la legittimità delle relative transazioni economiche e, qualora si tratti di chiusura parziale, la legittimità e regolarità delle spesa in questione.

Cooperazione Interregionale
La Cooperazione Interregionale (INTERREG C) coinvolge tutti gli Stati membri dell’Unione Europea e mira a rafforzare l’efficacia della politica di coesione, promuovendo lo scambio di esperienze, l’individuazione e la diffusione di buone prassi.

Cooperazione Territoriale Europea
La Cooperazione Territoriale Europea – CTE è parte integrante della politica di coesione europea dal 1990 e promuove la collaborazione tra amministrazioni regionali e locali per risolvere problemi comuni attraverso lo scambio di esperienze, la costruzione di reti e la realizzazione di progetti congiunti. Conosciuta con il nome di “Interreg” e finanziata dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, la CTE è articolata in più di 100 programmi tra cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale.

Cooperazione Transfrontaliera
La Cooperazione Transfrontaliera (INTERREG A) fra regioni limitrofe (NUTS 3) promuove lo sviluppo regionale integrato fra regioni confinanti aventi frontiere marittime e terrestri in due o più Stati membri o fra regioni confinanti in almeno uno Stato membro e un paese terzo sui confini esterni dell’Unione diversi da quelli interessati dai programmi nell’ambito degli strumenti di finanziamento esterno dell’Unione

Cooperazione Transfrontaliera Esterna
All’Obiettivo CTE si aggiunge La Cooperazione Transfrontaliera Esterna che concerne i bacini marittimi definiti nell’ambito dello strumento europeo di vicinato ENI di cui al Reg. (UE) 232/2014 e i programmi transfrontalieri definiti nell’ambito dello strumento di pre-adesione IPA II di cui al Reg. (UE) 231/2014.

Cooperazione Transnazionale
La Cooperazione Transnazionale (INTERREG B) su territori transnazionali più estesi (NUTS 2), coinvolge partner nazionali, regionali e locali e comprendente anche la cooperazione marittima transfrontaliera nei casi che non rientrano nella cooperazione transfrontaliera, in vista del conseguimento di un livello più elevato di integrazione territoriale di tali territori.

COSME (Programmazione 2014-2020)
Il programma COSME – Programma per la competitività delle Imprese e delle PMI sostituisce la “Linea accesso ai finanziamenti del Programma Quadro per la Competitività e l’Innovazione – CIP” attiva tra il 2007-2013. Tale programma, con una dotazione finanziaria di 2.298,24 milioni di euro, mira a incrementane la competitività e la sostenibilità delle imprese dell’UE sui mercati, a incoraggiare una cultura imprenditoriale e a promuovere la creazione e la crescita delle PMI.

Costi ammissibili
I costi ammissibili sono le spese effettivamente sostenute e portate a rendicontazione dai beneficiari finali per la realizzazione di azioni cofinanziate dai Fondi strutturali, ammissibili al rimborso da parte della Commissione europea. Oltre ad alcuni criteri generali (le spese devono essere effettive, legittime, comprovabili, ecc.), per alcune tipologie di costo la normativa comunitaria prevede specifiche regole di ammissibilità. Il riferimento normativo è da rinvenirsi nel Decreto del Presidente della Repubblica del 3 ottobre 2008, n. 196, recentemente modificato dal DPR 5 aprile 2012 n.98, Regolamento di esecuzione del regolamento (CE) n. 1083/2006.

Criteri di ammissibilità
I criteri di ammissibilità rappresentano i requisiti di eleggibilità – “regole”- delle operazioni strettamente collegati ai contenuti delle attività, la cui verifica comporta esclusivamente la rispondenza o meno a specifici requisiti , dettati non solo dalle disposizione del Reg. CE 1083/2006 e smi ma altresì dalla normativa vigente comunitaria, nazionale e regionale.

Criteri di selezione
Costituiscono le “regole” per il co-finanziamento delle operazioni distinguendo due macro-categorie: criteri di ammissibilità e criteri di priorità.