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Accordo di Partenariato (Programmazione 2014-2020)
L’Accordo di Partenariato è un documento, predisposto da ogni Stato membro ed approvato dalla Commissione, che “definisce la strategia e le priorità di tale Stato membro nonché le modalità di impiego efficace ed efficiente dei fondi SIE al fine di perseguire la Strategia dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”. La Decisione di esecuzione della Commissione europea che approva determinati elementi dell’Accordo di Partenariato con l’Italia è del 29 ottobre 2014.

Accordo di Programma Quadro
Accordo promosso tra Amministrazione Centrale, Regionale o delle Province autonome in attuazione di un’Intesa istituzionale di programma con gli Enti locali e gli altri soggetti pubblici e privati, per la definizione di un programma esecutivo di interventi comuni o funzionalmente collegati.

Addizionalità (principio di)
Principio a cui rispondono i Fondi strutturali ed in base al quale, affinché venga assicurato un reale impatto economico, gli stanziamenti che li riguardano non possono sostituirsi alle spese pubbliche dello Stato membro. I Fondi strutturali non si sostituiscono dunque ai fondi ordinari, ma piuttosto servono a finanziare politiche aggiuntive.

Aiuti di Stato
L’art. 87 n. 1 del Trattato CE stabilisce che gli aiuti di Stato sono incompatibili col mercato comune e con la libera concorrenza. Tuttavia, i n. 2 e 3 prevedono deroghe alla regola generale, previo accordo della Commissione. Lo Stato Membro ha tuttavia l’obbligo di notificare alla Commissione l’aiuto che intende erogare. In caso di mancata notifica, la Commissione apre una procedura d’infrazione, dalla quale scaturisce una decisione sull’ammissibilità dell’aiuto in questione. Gli aiuti di Stato previsti nel Programma Operativo sono concessi in conformità alle rispettive decisioni di autorizzazione (nel caso di aiuti notificati) nonché alle condizioni previste dai regolamenti di esenzione (nel caso di aiuti esentati dall’obbligo di notificazione) e comunque, in ogni caso, nel rispetto della vigente normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato applicabile al momento della concessione dell’aiuto.

Alla verifica sul conseguimento dei target intermedi dei Programmi a livello degli Assi prioritari
sulla base delle informazioni e delle valutazioni fornite nella Relazione Annuale sullo stato di Attuazione nel 2019

Aree interne (Programmazione 2014-2020)
Sono “aree territoriali significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (di istruzione, salute e mobilità) e dall’offerta di connettività virtuale; dispongono di importanti risorse ambientali (risorse idriche, sistemi agricoli, foreste, paesaggi naturali e umani) e risorse culturali (beni archeologici, insediamenti storici, abbazie, piccoli musei, centri di mestiere)”.

Aree urbane (Programmazione 2014-2020)
Le aree urbane sono le porzioni di territorio in cui il FESR sostiene azioni integrate per lo sviluppo urbano sostenibile con almeno il 5% delle risorse a livello nazionale. I principi per la selezione di tali aree sono fissate nell’Accordo di partenariato. Come le aree interne, anche quelle urbane sono oggetto di specifici interventi integrati di valorizzazione territoriale.

Asse
Gli Assi prioritari sono le aree di intervento in cui si articolano i Programmi Operativi. Un Asse prioritario designa le priorità della strategia contenuta in un programma operativo comprendente un gruppo di operazioni connesse tra loro e aventi obiettivi specifici misurabili.

Assistenza tecnica
Attività previste nell’Asse VII del POR FESR Sicilia 2007-2013, funzionali a consentire un’implementazione efficace ed efficiente ed il perseguimento degli obiettivi generali e specifici del Programma. Le attività saranno indirizzate al supporto all’Autorità di gestione attraverso tutte le fasi del processo attuativo del Programma – dalla programmazione fino alla rendicontazione finale degli interventi – in conformità con le disposizioni previste dal regolamento attuativo.

Atti delegati (Programmazione 2014-2020)
Atti non legislativi, giuridicamente vincolanti, “di portata generale che integrano o modificano determinati elementi non essenziali” di un atto legislativo. Il Parlamento europeo o il Consiglio possono delegare alla Commissione il potere di adottare questo tipo di atto. Il Regolamento disposizioni comuni sui fondi SIE prevede la delega in 21 articoli per un totale di circa sei Regolamenti. A titolo esemplificativo, il Regolamento delegato 480/2014 è intervenuto su numerosi aspetti che riguardano principalmente la gestione degli strumenti finanziari, le funzioni delle Autorità coinvolte nell’attuazione dei Programmi ed il funzionamento del quadro di performance.

Atti di esecuzione (Programmazione 2014-2020)
Atti non legislativi, giuridicamente vincolanti, generalmente emanati dagli Stati membri, che “adottano tutte le misure di diritto interno necessarie per l’attuazione degli atti giuridicamente vincolanti dell’Unione”. Tuttavia, “allorché sono necessarie condizioni uniformi di esecuzione degli atti giuridicamente vincolanti dell’Unione, [gli Stati Membri] conferiscono competenze di esecuzione alla Commissione o, in casi specificamente motivati e nelle circostanze previste agli articoli 24 e 26 del trattato sull’Unione europea [i.e., politica estera e di sicurezza comune], al Consiglio”. La Commissione dispone pertanto di competenze di esecuzione solamente se sono previste dall’atto giuridico di base, non si tratta dunque di una competenza generale.

Atto di impegno
Costituisce vincolo sugli stanziamenti delle previsioni del bilancio annuale, espressi in termini di competenza. Formano impegno le somme dovute dalla Regione per legge, contratto o altro a creditori identificati o identificabili.

Attuazione
L’attuazione, nell’ambito di un programma operativo, definisce l’insieme coordinato di procedure e strumenti connessi alla realizzazione delle singole attività. Descrive compiti, funzioni e responsabilità assegnati ai soggetti coinvolti nell’implementazione del programma; individua le dinamiche di gestione delle risorse finanziarie, modelli e standard procedurali per la realizzazione degli interventi, nonché i meccanismi di sorveglianza, monitoraggio e controllo.

Autorità Ambientale
L’Autorità Ambientale assolve la funzione di garantire l’integrazione ambientale e di rafforzare l’orientamento allo sviluppo sostenibile in tutte le fasi di predisposizione, attuazione e sorveglianza del programma operativo regionale, assicurando efficacia e continuità al processo di valutazione ambientale strategica, anche attraverso il monitoraggio e la gestione di eventuali meccanismi di retroazione sul programma.

Autorità di Audit
L’Autorità di Audit è responsabile della verifica dell’efficace funzionamento del sistema di gestione e di controllo.

Autorità di Certificazione
L’Autorità di Certificazione è responsabile della corretta certificazione delle spese erogate a valere sui fondi comunitari, statali e regionali per l’attuazione del programma operativo.

Autorità di Gestione
L’Autorità di Gestione è responsabile della gestione e attuazione del Programma Operativo conformemente al principio di buona e sana gestione amministrativa e finanziaria. I rapporti tra l’Autorità di Gestione e le altre strutture dell’Amministrazione regionale coinvolte nella gestione del Programma Operativo sono regolati da atti e procedure interne.

Beneficiari (Programmazione 2014-2020)
Il beneficiario è “un organismo pubblico o privato e, solo ai fini del regolamento FEASR e del regolamento FEAMP, una persona fisica, responsabile dell’avvio o dell’avvio e dell’attuazione delle operazioni. Nel quadro dei regimi di aiuti di Stato il beneficiario è l’organismo che riceve l’aiuto; nel quadro degli strumenti finanziari l’organismo che attua lo strumento finanziario”. “In relazione a operazioni di Partenariato Pubblico Privato un beneficiario può essere: a) l’organismo di diritto pubblico che ha avviato l’operazione; b) un organismo di diritto privato di uno Stato membro (il “partner privato”) che è o deve essere selezionato per l’esecuzione dell’operazione”. Il Beneficiario è distinto dal destinatario finale e dal partecipante.

Beneficiario
Un operatore, organismo o impresa, pubblico o privato, responsabile dell’avvio o dell’avvio e dell’attuazione delle operazioni; nel quadro del regime di aiuti di cui all’articolo 87 del Trattato CE, i beneficiari sono imprese pubbliche o private che realizzano un singolo progetto e ricevono l’aiuto pubblico.

Best practices
Le buone prassi o best practices costituiscono esperienze di progetto di innovazione e qualità per obiettivi perseguiti, strumenti utilizzati e risultati ottenuti che divengono dei punti di riferimento utili per chi decide di avviare nuovi progetti. Le best practices sono normalmente oggetto di benchmarking. Individuare e diffondere le buone prassi può infatti consentire la riduzione dei tempi e/o dei costi, per effetto della riproduzione di esperienze già sperimentate, e dà comunque luogo a un’accumulazione di conoscenza e a un approfondimento continuo della tematica nel cui contesto la buona pratica è diffusa e utilizzata.

Blue economy (Programmazione 2014-2020)
La crescita blu è la strategia a lungo termine per sostenere una crescita sostenibile nei settori marino e marittimo. La strategia riconosce che i mari e gli oceani rappresentano un motore per l’economia europea, con enormi potenzialità per l’innovazione e la crescita, e rappresenta il contributo della politica marittima integrata al conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

Capacità istituzionale (Programmazione 2014-2020)
La capacità istituzionale è l’insieme dei processi d’intervento messi in campo per “costruire” o “rafforzare” le capacità della Pubblica Amministrazione funzionali all’efficienza ed all’efficacia delle politiche pubbliche. È prevista come uno degli obiettivi tematici (OT 11) da sostenere con i fondi SIE.

Codice europeo di condotta sul partenariato (Programmazione 2014-2020)
Il codice europeo di condotta è un insieme di norme finalizzato a sostenere ed agevolare gli Stati membri ad organizzare i partenariati in fase di predisposizione, attuazione, sorveglianza e valutazione dell’Accordo di partenariato e dei programmi operativi.

Coesione economica e sociale
In quanto manifestazione di solidarietà tra gli Stati membri e le loro regioni, la coesione economica e sociale mira a raggiungere uno sviluppo socio-economico equilibrato in tutto il territorio dell’Unione. La coesione economica e sociale è ottenuta attraverso la politica di coesione dell’UE, che è stata inserita nel Trattato CE dal Trattato di Maastricht del 1992. Essa volge a ridurre le disparità strutturali esistenti tra le regioni e gli Stati membri attraverso una serie di operazioni finanziate dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo di coesione. Ogni tre anni, la Commissione europea presenta una relazione inerente ai progressi raggiunti dalla coesione sociale ed economica, nonché al ruolo svolto dalle politiche UE in quest’ambito. Per il ciclo di programmazione 2014-20, la politica di coesione rappresenta la seconda voce di bilancio UE più consistente, con una dotazione finanziaria complessiva pari a 351,8 miliardi di EUR (ai valori 2014). Durante questo periodo, la politica di coesione continuerà a sostenere le regioni che non hanno portato a termine il processo di convergenza economica e sociale in termini reali, lavorando nel contempo per raggiungere gli obiettivi UE della strategia Europa 2020, relativi alla promozione di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

Coesione territoriale
Consolidare la coesione economica e sociale riducendo le disparità tra le regioni dell’UE rappresenta un obiettivo ben definito dell’Unione. Il Trattato di Lisbona, firmato nel 2007 e attualmente in fase di ratifica, introduce una terza dimensione: la coesione territoriale. L’Unione europea è caratterizzata da una straordinaria diversità territoriale. L’obiettivo della coesione territoriale consiste nel garantire che tutti i cittadini siano in grado di sfruttare al meglio le caratteristiche tipiche delle zone in cui abitano. Nessun cittadino europeo dovrebbe essere penalizzato, in termini di accesso ai servizi pubblici, alloggi o opportunità d’impiego semplicemente a causa della regione in cui vive. La coesione territoriale si prefigge lo scopo di promuovere uno sviluppo più equilibrato e sostenibile. Per raggiungere tale obiettivo è necessario adottare un approccio integrato, che richiede un miglior coordinamento delle politiche settoriali a ogni livello, da quello locale a quello europeo. Esso, inoltre, necessita di una maggiore cooperazione e di collegamenti migliori. Molte problematiche, quali cambiamenti climatici e migrazioni, non tengono conto dei confini e potrebbero essere affrontate meglio attraverso una risposta mirata, fornita da più regioni o paesi.

Cofinanziamento
Principio generale secondo il quale i finanziamenti derivanti dai Fondi strutturali comunitari devono essere assistiti, in percentuali diverse, a seconda degli Obiettivi, da quote di finanziamento nazionali.

Comitato delle regioni
Il Comitato delle regioni è un organo consultivo che consente alle autorità locali e regionali di prendere parte all’attività legislativa dell’UE. Tra i suoi 353 membri vi sono politici locali o regionali, leader di governi regionali o sindaci di città. Essi sono eletti per cinque anni sulla base delle proposte formulate da ciascun paese, in numero proporzionale alla popolazione nazionale. Il presidente del Comitato e il suo Gabinetto sono nominati dai membri e il loro mandato ha una durata pari a due anni e mezzo. Al fine di mantenere un contatto più stretto con gli elettori e le proprie città, regioni o territori, i membri del Comitato delle regioni vivono e lavorano nel proprio paese di provenienza. Sei volte all’anno si recano a Bruxelles per partecipare alle sessioni plenarie del Comitato. Il Comitato deve essere consultato durante il processo di elaborazione di normative riguardanti dodici settori che hanno un impatto sulla sfera regionale e locale. Tuttavia, le istituzioni hanno facoltà di consultare il Comitato ogniqualvolta lo ritengano necessario. Il Comitato, inoltre, sostiene i tre principi fondamentali di sussidiarietà, prossimità e partenariato.

Comitato di coordinamento per i Fondi strutturali e di investimento europei
Il Comitato di coordinamento per i Fondi strutturali e di investimento europei (COESIF) è un comitato permanente della Commissione europea. Ha il compito di discutere circa le questioni relative all’attuazione delle normative che disciplinano i Fondi strutturali e di investimento (Fondi SIE). Il Comitato si riunisce solitamente una volta al mese ed è presieduto dalla Commissione europea. Alle sue riunioni partecipano anche funzionari provenienti dagli Stati membri.

Comitato di Sorveglianza
Il Comitato di sorveglianza ha la funzione di accertare l’efficacia e la qualità dell’attuazione del programma operativo. Il Comitato di Sorveglianza del Programma Operativo, istituito in conformità dell’art. 63 del Reg. (CE) 1083/2006, è in questa fase presieduto dall’Assessore Regionale dell’Economia in quanto ha la delega della Programmazione ed è composto dai rappresentanti delle diverse istituzioni e dei partenariati interessati, a diverso titolo, al Programma.

Condizionalità ex ante (Programmazione 2014-2020)
La condizionalità ex ante è un “fattore critico concreto e predefinito con precisione, che rappresenta un prerequisito per l’efficace ed efficiente raggiungimento di un obiettivo specifico relativo a una priorità d’investimento o a una priorità dell’Unione – al quale tale fattore è direttamente ed effettivamente collegato e sul quale ha un impatto diretto”.

Condizionalità Macroeconomica (Programmazione 2014-2020)
Con tale termine si intendono “le misure per collegare l’efficacia dei fondi SIE a una sana governance economica”. “A differenza del precedente periodo di programmazione, tutti i cinque fondi ESI sono ora subordinati al rispetto delle procedure di governance economica. Tale condizionalità si applica per mezzo di due meccanismi distinti:

Conti (Programmazione 2014-2020)
I conti sono i documenti predisposti dall’autorità di certificazione per ciascun Programma operativo e si riferiscono alle spese ammissibili che sono state sostenute durante il periodo contabile (30 giugno-1 luglio) ed inserite in domande di pagamento presentate entro il 31 luglio alla Commissione europea ai fini del rimborso.

Controlli finanziari di I livello
Controlli effettuati sulla regolare esecuzione dell’operazione da parte del Beneficiario, sull’ammissibilità della spesa e sulla regolarità e completezza della documentazione trasmessa, ai sensi della normativa comunitaria, nazionale e regionale di riferimento, realizzati dalle strutture di controllo individuate a livello regionale nell’ambito delle strutture e degli organismi coinvolti nella gestione e funzionalmente indipendenti dai responsabili di attività, anche avvalendosi di specifico supporto esterno.

Controlli finanziari di II livello (Audit)
Controlli a campione demandati all’Autorità di Audit, coerentemente alle funzioni attribuite a tale Autorità, tesi a verificare l’efficace funzionamento dei sistemi di gestione e di controllo, la loro idoneità a fornire informazioni circa la correttezza delle dichiarazioni di spesa presentate alla Commissione e circa la legittimità delle relative transazioni economiche. Tali controlli sono inoltre finalizzati alla redazione di rapporti annuali e di un rapporto finale di controllo da presentare alla Commissione, nonché al rilascio di una dichiarazione di chiusura che attesti la validità della domanda di pagamento del saldo e la legittimità delle relative transazioni economiche e, qualora si tratti di chiusura parziale, la legittimità e regolarità delle spesa in questione.

Cooperazione Interregionale
La Cooperazione Interregionale (INTERREG C) coinvolge tutti gli Stati membri dell’Unione Europea e mira a rafforzare l’efficacia della politica di coesione, promuovendo lo scambio di esperienze, l’individuazione e la diffusione di buone prassi.

Cooperazione Territoriale Europea
La Cooperazione Territoriale Europea – CTE è parte integrante della politica di coesione europea dal 1990 e promuove la collaborazione tra amministrazioni regionali e locali per risolvere problemi comuni attraverso lo scambio di esperienze, la costruzione di reti e la realizzazione di progetti congiunti. Conosciuta con il nome di “Interreg” e finanziata dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, la CTE è articolata in più di 100 programmi tra cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale.

Cooperazione Transfrontaliera
La Cooperazione Transfrontaliera (INTERREG A) fra regioni limitrofe (NUTS 3) promuove lo sviluppo regionale integrato fra regioni confinanti aventi frontiere marittime e terrestri in due o più Stati membri o fra regioni confinanti in almeno uno Stato membro e un paese terzo sui confini esterni dell’Unione diversi da quelli interessati dai programmi nell’ambito degli strumenti di finanziamento esterno dell’Unione

Cooperazione Transfrontaliera Esterna
All’Obiettivo CTE si aggiunge La Cooperazione Transfrontaliera Esterna che concerne i bacini marittimi definiti nell’ambito dello strumento europeo di vicinato ENI di cui al Reg. (UE) 232/2014 e i programmi transfrontalieri definiti nell’ambito dello strumento di pre-adesione IPA II di cui al Reg. (UE) 231/2014.

Cooperazione Transnazionale
La Cooperazione Transnazionale (INTERREG B) su territori transnazionali più estesi (NUTS 2), coinvolge partner nazionali, regionali e locali e comprendente anche la cooperazione marittima transfrontaliera nei casi che non rientrano nella cooperazione transfrontaliera, in vista del conseguimento di un livello più elevato di integrazione territoriale di tali territori.

COSME (Programmazione 2014-2020)
Il programma COSME – Programma per la competitività delle Imprese e delle PMI sostituisce la “Linea accesso ai finanziamenti del Programma Quadro per la Competitività e l’Innovazione – CIP” attiva tra il 2007-2013. Tale programma, con una dotazione finanziaria di 2.298,24 milioni di euro, mira a incrementane la competitività e la sostenibilità delle imprese dell’UE sui mercati, a incoraggiare una cultura imprenditoriale e a promuovere la creazione e la crescita delle PMI.

Costi ammissibili
I costi ammissibili sono le spese effettivamente sostenute e portate a rendicontazione dai beneficiari finali per la realizzazione di azioni cofinanziate dai Fondi strutturali, ammissibili al rimborso da parte della Commissione europea. Oltre ad alcuni criteri generali (le spese devono essere effettive, legittime, comprovabili, ecc.), per alcune tipologie di costo la normativa comunitaria prevede specifiche regole di ammissibilità. Il riferimento normativo è da rinvenirsi nel Decreto del Presidente della Repubblica del 3 ottobre 2008, n. 196, recentemente modificato dal DPR 5 aprile 2012 n.98, Regolamento di esecuzione del regolamento (CE) n. 1083/2006.

Criteri di ammissibilità
I criteri di ammissibilità rappresentano i requisiti di eleggibilità – “regole”- delle operazioni strettamente collegati ai contenuti delle attività, la cui verifica comporta esclusivamente la rispondenza o meno a specifici requisiti , dettati non solo dalle disposizione del Reg. CE 1083/2006 e smi ma altresì dalla normativa vigente comunitaria, nazionale e regionale.

Criteri di selezione
Costituiscono le “regole” per il co-finanziamento delle operazioni distinguendo due macro-categorie: criteri di ammissibilità e criteri di priorità.

Designazione delle Autorità (Programmazione 2014-2020)
La designazione dell’autorità di gestione e dell’autorità di certificazione è la procedura con la quale “lo Stato membro notifica alla Commissione la data e la forma delle designazioni, che sono eseguite al livello appropriato, dell’autorità di gestione e, se del caso, dell’autorità di certificazione, prima della presentazione della prima richiesta di pagamento intermedio alla Commissione. Le designazioni si basano su una relazione e un parere” dell’autorità di Audit. In Italia anche questa autorità è designata: l a proposta di designazione dell’autorità di audit viene formulata dall’Amministrazione titolare del Programma ed è sottoposta al parere di conformità dell’Organismo nazionale di coordinamento MEF/RGS/IGRUE.

Destinatario finale (Programmazione 2014-2020)
“Una persona fisica o giuridica che riceve sostegno finanziario da uno strumento finanziario”.

Dichiarazione di gestione e Relazione annuale dei controlli (Programmazione 2014-2020)
La dichiarazione di gestione e la relazione annuale dei controlli sono i documenti predisposti dall’autorità di gestione per la procedura annuale dei conti. La prima conferma che i) “le informazioni sono presentate correttamente, complete ed esatte, ii) le spese sono state effettuate per le finalità previste, quali definite nella normativa settoriale, iii) i sistemi di controllo predisposti offrono le necessarie garanzie quanto alla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti”. La seconda fa “sintesi delle relazioni finali di revisione contabile e dei controlli effettuati, comprese un’analisi della natura e della portata degli errori e delle carenze individuati nei sistemi, come anche le azioni correttive avviate o programmate”.

documenti giustificativi."

Economia Sociale (Programmazione 2014-2020)
L’economia sociale è l’insieme di organizzazioni non appartenenti al settore pubblico il cui funzionamento si basa su principi democratici e la parità di diritti e doveri dei propri aderenti, dotate di uno specifico regime di proprietà e di distribuzione degli utili, e che impiegano l’avanzo di gestione per espandere la propria attività e migliorare l’offerta di servizi ai propri membri e alla società.

Erasmus + (Programmazione 2014-2020)
E’ il nuovo Programma dell’Unione Europea a favore dell’istruzione, della formazione, dei giovani e dello sport. Per il periodo 2014-2020 Erasmus+ disporrà complessivamente di 1 miliardo e 800 milioni di euro per finanziamenti volti a promuovere opportunità di mobilità per: studenti, tirocinanti, insegnanti e altro personale docente, giovani; creare o migliorare partenariati tra istituzioni e organizzazioni nei settori dell’istruzione, della formazione e del mondo del lavoro; sostenere il dialogo e reperire una serie di informazioni concrete, necessarie per realizzare la riforma dei sistemi di istruzione, formazione e fornire assistenza ai giovani.

Esercizio finanziario e periodo contabile (Programmazione 2014-2020)
L’esercizio finanziario è l’arco temporale compreso tra il 1 ° gennaio e il 31 dicembre, utilizzato nell’ambito della gestione finanziaria, in particolare per gli impegni di bilancio dell’UE e ai fini del disimpegno.

Factsheet della Commissione: “garantire la visibilità della politica di coesione: norme in materia di informazione e comunicazione per il periodo 2014-2020”;

FESR
Acronimo di Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. È il principale strumento di attuazione della politica di coesione economica e sociale comunitaria. Istituito nel 1975, il FESR ha lo scopo di promuovere lo sviluppo armonioso e la coesione economica e sociale delle diverse Regioni comunitarie, attraverso la correzione dei principali squilibri e l’adeguamento strutturale delle Regioni in ritardo. Gli interventi del Fondo, che si attuano mediante sovvenzioni, sono rivolti principalmente al finanziamento di: – investimenti produttivi che permettono di creare o di mantenere posti di lavoro durevoli; – investimenti produttivi, creazione o ammodernamento di infrastrutture; – sviluppo del potenziale delle regioni attraverso misure di sostegno delle iniziative locali e, in particolar modo, delle attività delle piccole e medie imprese. Per queste ultime il Fondo stanzia finanziamenti soprattutto nei settori della gestione, degli studi, delle ricerche di mercato, del trasferimento di tecnologie, della realizzazione di infrastrutture di ridotte dimensioni etc.; – investimenti nel campo della ricerca e dello sviluppo tecnologico.

Fondi strutturali
I Fondi comunitari gestiti dalla Commissione Europea e destinati a finanziare misure strutturali di sostegno. Questi Fondi contribuiscono a raggiungere l’obiettivo della coesione economica e sociale dell’Unione Europea, riducendo il divario di sviluppo tra le regioni. Il FESR finanzia la realizzazione di infrastrutture nonché quegli investimenti produttivi capaci di creare nuova occupazione a favore in particolare delle imprese. Il FSE è volto a favorire l’inserimento lavorativo di persone disoccupate o appartenenti a categorie sociali svantaggiate, in particolare attraverso il finanziamento di azioni di formazione.

Fonte: “Integrare il welfare
sviluppare la white economy” Rapporto Unipol e Censis 9 luglio 2014."

Fonte: “Position Paper” della Commissione sulla preparazione dell’Accordo di Partenariato e dei Programmi in ITALIA per il periodo 2014-2020; Draft Template and Guidelines for the content of Operational Programme."

Fonte: “Position Paper” della Commissione sulla preparazione dell’Accordo di Partenariato e dei Programmi in ITALIA per il periodo 2014-2020."

Fonte: Agenzia Europea per l’ambiente"

Fonte: Allegato I del Regolamento (UE) 1304/2013 relativo al Fondo sociale europeo"

Fonte: art. 116 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE;

Fonte: art. 137 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE."

Fonte: art. 2 punti 11 e 29
artt. 76

Fonte: art. 2 punto 10 e art. 63.1 del Regolamento (UE) n. 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE."

Fonte: art. 2 punto 12 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE."

Fonte: art. 2 punto 18 e art. 123 paragrafi 6 e 7 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE."

Fonte: art. 2 punto 20 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE; Accordo di Partenariato Italia."

Fonte: art. 2 punto 24 e art. 63 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE"

Fonte: art. 2 punto 31 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE."

Fonte: art. 2 punto 32 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE."

Fonte: art. 2 punto 33 e Allegato IX del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE"

Fonte: art. 2 punto 34 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE"

Fonte: Art. 37 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE"

Fonte: art. 50 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE."

Fonte: art. 61 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE"

Fonte: art. 9 del Regolamento (UE) 1304/2013 relativo al Fondo sociale europeo;Documento della Commissione europea “Guide to Social Innovation” (2013); Definizione di innovazione sociale data da Howaldt e Schwarz in Working Paper N. 036/12 (2012)"

Fonte: Art. 96 del Regolamento (UE) n. 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE; Comunicazione della CE “Programma d’azione per la riduzione degli oneri amministrativi nell’Unione Europea” [COM (2007)23 def.]; Decreto Legge 9 febbraio 2012 n. 5
convertito con Legge 4 aprile 2012 n. 35."

Fonte: Art. da 104 a 109 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE"

Fonte: art.2 punti 9 e 14 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE"

Fonte: art.5.2 del Regolamento di esecuzione (UE) 215/2014; Linee guida della Commissione europea: “Monitoring and Evaluation of European Cohesion Policy European Social Fund” Giugno 2014"

Fonte: art.8 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE;

Fonte: artt. 121 e 148 del Trattato sul Funzionamento dell’UE; articolo 2 punto 35 del Regolamento (UE) n. 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE"

Fonte: artt. 137-139 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE
art. 59 del Regolamento (UE

Fonte: artt. 20
21

Fonte: artt. 81 e 134 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE"

Fonte: artt. 9 e 96 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE; “Position Paper” della Commissione per il periodo 2014-2020"

Fonte: Commission staff working document SEC (2009) 1257 final."

Fonte: considerando 2 e art. 1 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE"

Fonte: Dipartimento Politiche Europee http://www.politicheeuropee.it/attivita/17522/programma-nazionale-di-riforma"

Fonte: http://enrd.ec.europa.eu/enrd-static/general-info/faq/rd-regulation/it/rd-regulation_it"

Fonte: http://www.eesc.europa.eu/resources/docs/executive-summary-of-study-of-the-social-economy-in-the-european-union-it.pdf"

Fonte: http://www.sinanet.isprambiente.it/gelso/sviluppo-sostenibile/acquisti-pubblici-verdi"

Fonte: Linee Guida DPS per la definizione del Piano di Rafforzamento amministrativo; Accordo di Partenariato Italia"

Fonte: Linee Guida DPS per la programmazione operativa dell’OT 11; Guidance Fiche (CE) for desk officer “Institutional Capacity Building (Thematic Objective 11)” vers. 2 del 22/01/2014"

Fonte: Raccomandazione del Consiglio del 22 aprile 2013 sull’istituzione di una Garanzia per i Giovani (2013/C 120/01)"

Fonte: Regolamento (UE) 1288/2013 che istituisce Erasmus +; http://www.erasmusplus.it/"

Fonte: Regolamento (UE) 1293/2013 che istituisce il Programma LIFE; http://www.associazioneeuropa2020.eu/news-dall-europa/LIFE-2014-2020.cfm"

Fonte: Regolamento (UE) n. 1301/2013 relativo al Fondo europeo di Sviluppo Regionale"

Fonte: Regolamento Delegato (UE) 240/2014 della Commissione europea."

Fonti strutturali e di Investimento Europei – Fondi SIE (Programmazione 2014-2020)
Per fondi SIE s’intendono sia i fondi che forniscono sostegno nell’ambito della politica di coesione, cioè il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE), e il Fondo di coesione (FC), sia i Fondi per lo sviluppo rurale e per il settore marittimo e della pesca, rispettivamente il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP). Il FESR e il FSE insieme costruiscono i “fondi strutturali”.

Fonti: “Strategia nazionale per le Aree interne: definizione
obiettivi

Fonti: art. 1 del Regolamento (UE) 1316/2013 che istituisce un Meccanismo per collegare l’Europa.

Fonti: art. 123 e art. 124 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE; Allegato II dell’Accordo di Partenariato Italia."

Fonti: art. 124 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE; art. 59 del Regolamento (UE
EURATOM) 966/2012 che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione."

Fonti: art. 125.4(c) del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE; Nota orientativa sulla Valutazione del rischio di frode e su misure antifrode efficaci e proporzionate – Commissione Europea
EGESIF_14-0021-00 – 16/06/2014

Fonti: art. 16 del Regolamento (UE) 1304/2013 relativo al Fondo sociale europeo; Conclusioni del Consiglio europeo del 7-8 febbraio 2013"

Fonti: art. 18 Regolamento (UE) n. 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE; Art.4 del Regolamento (UE) 1304/2013 relativo al Fondo sociale europeo; Art.4 del Regolamento (UE) 1301/2013 relativo al Fondo europeo sviluppo regionale."

Fonti: art. 2
punto 11 e art. 38 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE; art. 2

Fonti: art. 2 punto 1 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE; Comunicazione della Commissione “Europa 2020Una strategia per una crescita intelligente
sostenibile e inclusiva” [COM(2010) 2020]."

Fonti: Art. 312 del Trattato su Funzionamento dell’Unione europea; Regolamento (UE
EURATOM) 1311/2013; Decisione di esecuzione della Commissione (2014/190/UE) del 3 aprile 2014;

Fonti: art. 36 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE; Fact sheet della Commissione “Sviluppo Urbano sostenibile integrato – Politica di Coesione 2014-2020 “"

Fonti: art. 59 del Regolamento (UE
EURATOM) 966/2012 che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione; Art. 125 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE"

Fonti: Art.288 e 290 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea;

Fonti: Art.288 e 291 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea;

Fonti: art.34 del Regolamento (UE) 1303/2013 recante Disposizioni comuni sui Fondi SIE;

Fonti: articolo 3 del Regolamento (UE) 1287/2013 che istituisce il Programma COSME; http://programmicomunitari.formez.it/content/cosme-2014-2020."

Fonti: artt. 10
11

Fonti: artt. 2 punto 19
32

Fonti: artt. 20
21

Fonti: Commissione Europea Affari Marittimi (http://ec.europa.eu/maritimeaffairs/policy/blue_growth/index_it.htm)."

Fonti: Regolamento (UE) 1291/2013 che istituisce il programma quadro di ricerca e innovazione (2014-2020) – Orizzonte 2020

Garanzia Giovani (Programmazione 2014-2020)
Istituita nell’ambito delle politiche europee volte a favorire l’occupazione dei giovani, è la traduzione operativa di un principio di intervento in base al quale “tutti i giovani di età inferiore a 25 anni debbono ricevere un’offerta qualitativamente valida di lavoro, di proseguimento degli studi, di apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema d’istruzione formale”. Tale principio è stato codificato in una Raccomandazione del Consiglio, cui ha fatto seguito la presentazione di Piani nazionali di attuazione. In Italia, già nel Piano di attuazione è stato previsto di realizzare la Garanzia Giovani attraverso un PON del Ministero del Lavoro, in cui sono confluite tutte le risorse destinate al nostro paese dell’Iniziativa europea per l’occupazione giovanile (nota con l’acronimo inglese YEI).

Grandi progetti
Nell’ambito di un programma operativo, il FESR e il Fondo di coesione possono finanziare spese connesse a “grandi progetti” (come definiti ai sensi dell’art. 39 del Reg. 1083/06), vale a dire una serie di lavori, attività o servizi in sé intesa a realizzare un’azione indivisibile di precisa natura tecnica o economica, che ha finalità chiaramente identificate e il cui costo complessivo supera i 25 milioni di euro nel caso dell’ambiente e i 50 milioni di euro negli altri settori.

Green economy (Programmazione 2014-2020)
La Green economy è “un’economia che si traduce in un migliore benessere umano ed equità sociale, mentre riduce significativamente le scarsità ecologiche ed i rischi ambientali. Più sinteticamente, una green economy è un’economia low carbon, efficiente nelle risorse e socialmente inclusiva”. La transizione verso un’economia verde rappresenta uno degli obiettivi chiave della Strategia Europa 2020, al raggiungimento del quale sono chiamati a concorrere anche i Programmi operativi supportati dai Fondi SIE; non solo attraverso le politiche di sviluppo ma anche attraverso la formazione/riqualificazione del capitale umano.

Green Procurement – GPP (Programmazione 2014-2020)
Il GPP è “uno strumento volto a rivedere le pratiche d’acquisto della PA a favore di beni e servizi che riducono l’uso delle risorse naturali, la produzione di rifiuti, le emissioni inquinanti, i pericoli e i rischi, ottimizzando il “servizio” offerto dal prodotto”. Lo stesso è ritenuto dalla Commissione un dispositivo utile a perseguire gli obiettivi UE di transizione verso un’economia a basso impatto ambientale.

Gruppi di azione locale – GAL (Programmazione 2014-2020)
Il gruppo di azione locale (GAL) è un gruppo (generalmente una società consortile) composto da soggetti pubblici e privati del territorio che riceve finanziamenti per attuare strategie di sviluppo locale dirette a favorire il progresso di un’ area mediante la concessione di sovvenzioni a progetti locali. Il GAL è, in altri termini, uno strumento di programmazione che riunisce tutti i potenziali attori dello sviluppo (quali sindacati, associazioni di imprenditori, imprese, comuni, ecc.) nella definizione di una politica “ concertata”. I gruppi di azione locale elaborano e attuano le strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo.

Gruppi europei di cooperazione territoriale (GETC)
I Gruppi europei di cooperazione territoriale hanno l’obiettivo di facilitare e promuovere la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale all’interno dell’UE. Tra le loro mansioni, vi è l’attuazione dei programmi cofinanziati dall’UE o di qualsiasi altro progetto europeo di cooperazione transfrontaliera. In quanto persone giuridiche, i GETC riuniscono autorità provenienti da diversi Stati membri. Essi possono essere composti dagli Stati membri stessi, da autorità regionali o locali, associazioni o qualsiasi altro ente pubblico. Ciascun GECT deve avere al suo interno membri provenienti da almeno due Stati membri diversi.

http://ec.europa.eu/agriculture/rur/leaderplus/faq; http://enrd.ec.europa.eu/enrd-static/general-info/faq/rd-regulation/it/rd-regulation_it;"

Il Nucleo di valutazione della Regione Siciliana è stato istituito con Decreto Assessoriale n. 120/D.R.P. del 3 maggio 2000 ed è stato collocato funzionalmente all’interno del Dipartimento Programmazione."

Il parere di audit “accerta se i conti forniscono un quadro fedele
se le spese [..] sono legali e regolari e se i sistemi di controllo istituiti funzionano correttamente.” Conferma “le asserzioni contenute nella dichiarazione di gestione”.

Il periodo contabile invece è l’arco temporale compreso tra il 1° luglio e il 30 giugno; tranne per il primo anno del periodo di programmazione
“relativamente al quale si intende il periodo che va dalla data di inizio dell’ammissibilità della spesa al 30 giugno 2015. Il periodo contabile finale andrà dal 1° luglio 2023 al 30 giugno 2024”. Il periodo contabile è il riferimento temporale utilizzato nell’ambito della procedura annuale dei conti.

Il prefinanziamento annuale invece verrà versato dalla Commissione
dal 2016 al 2023

Il Quadro Finanziario per il periodo 2014-2020 è contenuto in allegato al Regolamento (UE
EURATOM) 1311/2013

Il Quadro strategico Comune è contenuto nell’allegato I del Regolamento (UE) 1303/2013.

In ottemperanza al Regolamento Generale sui Fondi Strutturali (CE) n. 1083/2006
ogni PO deve adottare tali criteri entro 6 mesi dalla data di approvazione del PO

Indicatore finanziario (Programmazione 2014-2020)
L’Indicatore finanziario insieme all’indicatore di realizzazione è obbligatoriamente incluso nel set di indicatori previsto per il Performance Framework o quadro dei risultati e “si riferisce al totale della spesa eleggibile inserita nel sistema contabile dell’autorità di certificazione e certificata da tale autorità nei bilanci; è utilizzato per monitorare i progressi in termini di pagamenti per operazione, misura o programma in relazione al suo costo ammissibile”.

Informazione e pubblicità
Le azioni di informazione e pubblicità hanno l’obiettivo di dare visibilità agli interventi finanziati dai fondi strutturali e garantire la diffusione dei risultati. Tali azioni costituiscono un “accompagnamento” ai documenti di programmazione e rappresentano una priorità trasversale a tutti gli ambiti di intervento dei Fondi strutturali. Gli obblighi relativi agli interventi di informazione circa i programmi cofinanziati e di pubblicità delle operazioni sono contenute nel Regolamento (CE) n. 1828 dell’8 dicembre 2006.

Innovazione sociale (Programmazione 2014-2020)
L’innovazione sociale può essere definita come “lo sviluppo e l’attuazione di nuove idee (prodotti, servizi e modelli) per soddisfare le esigenze sociali e per creare nuove relazioni sociali o collaborazioni. Rappresenta nuove risposte alle domande sociali pressanti, che influenzano il processo delle interazioni sociali, ed è volta a migliorare il benessere umano. Innovazioni sociali sono le innovazioni che sono sociali sia nei loro fini che nei loro mezzi; si tratta di innovazioni che non sono solo un bene per la società, ma anche per migliorare la capacità degli individui di agire”. L’innovazione sociale è di fatto anche “la capacità di innescare i cambiamenti comportamentali che sono necessari per affrontare le principali sfide delle società contemporanee”. Importante è infatti il ruolo della società civile che deve essere parte attiva nella ricerca delle soluzioni più adeguate ai problemi. Gli aspetti legati all’innovazione sociale rilevano ai fini dell’intervento del FSE.

Investimenti territoriali integrati – ITI (Programmazione 2014-2020)
L’investimento Integrato Territoriale (ITI) è “un nuovo strumento attuativo che consente di riunire le risorse di più assi prioritari di uno o più programmi operativi per la realizzazione di interventi multi-dimensionali e intersettoriali e si caratterizza per la previsione di un regime di gestione ed attuazione integrato. L’ITI può rappresentare uno strumento ideale per sostenere azioni integrate nelle aree urbane perché permette di coniugare finanziamenti connessi a obiettivi tematici differenti, prevedendo anche la possibilità di combinare fondi di assi prioritari e programmi operativi supportati dal FESR, dall’FSE e dal Fondo di coesione. Un ITI può anche essere integrato da aiuti finanziari erogati attraverso il FEASR o il FEAMP”.

Joint Action Plan – JAP (Programmazione 2014-2020)
“Il piano d’azione comune è un’operazione il cui ambito è definito e che è gestito in relazione alle realizzazioni e ai risultati (decisi con la Commissione) che deve conseguire”. Il Piano comprende un progetto o un gruppo di progetti (non è un grande progetto) realizzati sotto la responsabilità di un solo beneficiario (organismo di diritto pubblico) nell’ambito di uno o più Programmi operativi. Sono possibili tutte le tipologie di progetti, sebbene il JAP non può essere utilizzato per sostenere le infrastrutture. Lo Stato membro, l’autorità di gestione o qualsiasi organismo di diritto pubblico designato può presentare una proposta di piano d’azione comune al momento della presentazione dei Programmi operativi interessati o successivamente. La spesa pubblica minima è pari a 10 Milioni di Euro o al 20% del PO, nel caso di azioni pilota può essere pari a 5 Milioni di Euro.

L’attuazione del QSN avviene dunque attraverso documenti di programmazione di natura operativa che
a seconda della tipologia di regia

L’attuazione dell’iniziativa ha beneficiato di una anticipazione sul bilancio comunitario rispetto al resto della programmazione dei Fondi
pertanto sarà concentrata nel biennio 2014-2015; in Italia è attuata attraverso un Programma operativo nazionale a titolarità del Ministero del lavoro (con una dotazione pari a circa 1.400.0000 euro) del quale le Regioni sono organismi intermedi; il PON intende affrontare le sfide poste dalla Raccomandazione del Consiglio sulla Garanzia Giovani.

L’operazione completata è “un’operazione materialmente completata o pienamente realizzata e per la quale tutti i pagamenti previsti sono stati effettuati dai beneficiari e il contributo pubblico corrispondente è stato corrisposto ai beneficiari”.

La Capacità istituzionale va distinta dall’Assistenza Tecnica; laddove quest’ultima “dovrebbe concentrarsi solo sull’attuazione dei fondi SIE(ad esempio
rafforzando le risorse umane necessarie per la gestione dei fondi

La valutazione ex post ricade nelle responsabilità della Commissione
in collaborazione con lo Stato membro e l’autorità di gestione. Viene eseguita da indicatori indipendenti ed ultimata entro 3 anni dalla fine del periodo di programmazione."

Le cifre riportate s’intendono a prezzi 2011.

Le principali strategie macro-regionali di interesse per le Regioni Italiane sono la strategia Adriatico-Ionica e la Strategia Alpina.

LEADER (Programmazione 2014-2020)
Il termine “LEADER” descrive uno specifico approccio di sviluppo locale per le zone rurali e deriva dall’acronimo francese di “Liaison Entre Actions pour le Development de l’Economie Rurale”. L’approccio LEADER implica una metodologia di sviluppo locale basata su una serie di componenti imprescindibili quali il partenariato, lo sviluppo territoriale “ascendente”, l’approccio locale, l’innovazione, la messa in rete e la cooperazione. L’approccio LEADER viene attuato attraverso partenariati locali cui aderiscono organizzazioni del settore pubblico, privato e della società civile. Un partenariato LEADER è anche noto come Gruppo di azione locale (GAL).

LIFE (Programmazione 2014-2020)
Life 2014-2020 è il programma dell’Unione europea di supporto a progetti ambientali e sui cambiamenti climatici diretto a consentire il raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020, del 7° programma di azione per l’ambiente e di altre strategie ambientali UE. Il programma Life 2014-2020 si articola in due sottoprogrammi, uno per l‘ambiente che identifica tre aree prioritarie d’intervento: ambiente e efficienza delle risorse; natura e biodiversità; governance ambientale; uno di azione per il clima che copre le aree: mitigazione del cambiamento climatico; adattamento al cambiamento climatico; governance del clima.

Meccanismo per collegare l’Europa – CEF (Programmazione 2014-2020)
E’ un Piano di investimenti pari a circa 33 miliardi di euro destinato a migliorare le reti europee di trasporto, energia e digitali. Il “meccanismo per collegare l’Europa” finanzierà progetti che completano i collegamenti mancanti delle reti in questione e renderà l’economia europea più verde, grazie all’introduzione di modi di trasporto meno inquinanti, collegamenti a fascia larga ad alta velocità e un uso più esteso delle energie rinnovabili in linea con la strategia Europa 2020.

Misure antifrode (Programmazione 2014-2020)
Le misure antifrode sono meccanismi che tutelano la corretta gestione finanziaria dei Programmi. L’istituzione delle misure antifrode efficaci e proporzionate costituisce un adempimento di competenza dell’autorità di gestione nell’ambito della gestione finanziaria e del controllo del Programma operativo, attività che deve tenere conto dei “rischi individuati”.

Monitoraggio
Attività di rilevazione di dati finalizzata a verificare lo stato di attuazione finanziario, fisico e procedurale di un programma.

N+2
La sigla N+2 fa riferimento alle regole finanziarie che disciplinano lo stanziamento di denaro attraverso i Fondi strutturali e di investimento europei. Se il contributo finanziario erogato non è stato speso entro una determinata data, la Commissione europea ha facoltà di «disimpegnare» le dotazioni future. Il disimpegno automatico si verifica nei casi in cui gli aiuti non vengono spesi oppure per i pagamenti non effettuati entro la fine del secondo anno (n+2).

Negoziati di adesione
I negoziati di adesione devono essere conclusi prima che un nuovo Stato membro entri a far parte dell’Unione europea. Si svolgono tra i ministri e gli ambasciatori dei governi UE e quelli del paese candidato in seno a una conferenza intergovernativa. La prima fase consiste in una rigorosa analisi della legislazione del paese candidato. I negoziati, quindi, procedono in maniera metodica interessando l’ampia gamma delle leggi comunitarie che il paese candidato è tenuto ad adottare, attuare e far osservare. I negoziati, inoltre, riguardano i diritti e gli obblighi che gli Stati membri devono accettare, conosciuti come Acquis comunitario. Le riforme politiche ed economiche attuate dal paese candidato sono monitorate e verificate regolarmente e il ritmo dei negoziati è dettato dai risultati ottenuti. Solo quando tutte le parti interessate sono soddisfatte, il processo si conclude con la firma e la ratifica di un trattato di adesione. Nel corso del processo dei negoziati di adesione, i paesi candidati e i potenziali candidati possono ricevere sostegno attraverso lo Strumento di assistenza preadesione (IPA), che prevede una serie di programmi transfrontalieri svolti con gli Stati membri dell’UE, che rispecchiano scrupolosamente il funzionamento dei fondi strutturali.

Nei conti rientrano anche “gli importi ritirati
recuperati

Nel caso del FESR 80% – 60% -50%
(rispettivamente per le regioni più sviluppate

Nel caso del FSE questa previsione si è tradotta nell’obbligo per le autorità di gestione di concentrare la gran parte (80% -70% – 60% rispettivamente per le regioni più sviluppate
in transizione o meno sviluppate) della dotazione finanziaria (quota FSE) del PO su non più di cinque fra le priorità d’investimento individuate nell’art.3.1 del Regolamento (UE) 1304/2014. Inoltre

Nel regolamento disposizioni comuni sui fondi SIE la Commissione
è incaricata di adottare atti di esecuzione secondo una duplice modalità: o attraverso ”decisioni” ad esempio di approvazione dell’Accordo di Partenariato o del Programma operativo o di ripartizione annuale delle risorse globali dei fondi; oppure attraverso “regolamenti” approvati tramite procedura di comitato (art.150)

Nucleo Regionale di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici
Il Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici (NVVIP) è una struttura tecnica di supporto alle attività di programmazione e di valutazione svolte istituzionalmente dalla Pubblica Amministrazione e opera con compiti e ruoli definiti da normative statali e regionali.

NUTS
La «nomenclatura delle unità territoriali per la statistica» (NUTS) è stata elaborata dall’Ufficio statistico dell’Unione europea (Eurostat) al fine di adottare uno standard statistico comune in tutta l’UE. I livelli NUTS rappresentano aree geografiche utilizzate per raccogliere dati armonizzati nell’UE. Sono utilizzati per i Fondi strutturali dal 1988 e rivestono un ruolo importante per lo stanziamento di questi fondi. La nomenclatura attualmente in uso suddivide i Stati membri in tre categorie, a seconda di soglie di popolazione specifiche: Livello NUTS 1: comprende gli Stati membri più piccoli come la Danimarca, l’Irlanda, i länder tedeschi e le altre regioni più grandi. Livello NUTS 2: comprende le regioni autonome della Spagna, le regioni francesi e i dipartimenti d’oltremare (DOM), i voivodati polacchi, ecc. Livello NUTS 3: include i Nomoi greci, i Maakunnat in finlandesi, i Län svedesi, ecc. I regolamenti UE contengono le definizioni e gli elenchi completi di tutte le regioni NUTS

Obiettivo “Competitività regionale ed occupazione”
Nell’ambito della programmazione dei fondi 2007-2013, l’obiettivo “Competitività regionale ed occupazione ” (acronimo: CRO) persegue il potenziamento della competitività e dell’occupazione delle Regioni, anticipando i cambiamenti economici e sociali, inclusi quelli connessi all’apertura degli scambi. Le Regioni italiane che rientrano nell’ambito dell’Obiettivo “Competitività regionale ed Occupazione” sono quelle escluse dall’obiettivo “Convergenza”.

Obiettivo “Convergenza”
Nell’ambito della programmazione dei fondi 2007-2013, l’obiettivo “Convergenza” (acronimo: CONV) mira a promuovere condizioni che favoriscano la crescita e l’occupazione e che portino a convergenza reale gli Stati membri e le Regioni meno sviluppate. In Europa tale obiettivo interessa 17 Stati membri, 84 regioni, per una popolazione totale di 154 milioni di persone, il cui PIL procapite è inferiore al 75% della media comunitaria. Le Regioni italiane che rientrano nell’ambito dell’Obiettivo “Convergenza”sono: Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Basilicata (quest’ultima in sostegno transitorio).

Obiettivo “Cooperazione territoriale europea”
Nell’ambito della programmazione 2007-2013, l’obiettivo “Cooperazione territoriale europea” (acronimo: CTE) intende incentivare la cooperazione a livello transfrontaliero, transnazionale ed interregionale nei settori dello sviluppo urbano, rurale e costiero favorendo lo scambio delle buone pratiche mediante lo sviluppo delle relazioni tra piccole e medie imprese.

Obiettivo Operativo
Nell’ambito di un Programma Operativo, l’Obiettivo Operativo indica, in riferimento ad un dato intervento, le azioni che si intendono realizzare per perseguire le finalità descritte nell’obiettivo specifico.

Obiettivo Specifico
Nell’ambito di un Programma Operativo, l’Obiettivo Specifico indica le finalità generali che intende raggiungere ciascun Asse, esplicitando maggiormente gli ambiti in cui si attueranno gli obiettivi operativi.

Obiettivo specifico (Programmazione 2014-2020)
L’obietto specifico è “il risultato al quale contribuisce una priorità d’investimento o una priorità dell’Unione in uno specifico contesto nazionale o regionale mediante azioni o misure intraprese nell’ambito di tale priorità”. Nei Programmi operativi Italiani gli obiettivi specifici corrispondo ai risultati attesi individuati nell’Accordo di Partenariato.

Obiettivo tematico (Programmazione 2014-2020)
Sono gli 11 Obiettivi supportati dai Fondi SIE per contribuire alla Strategia Europa 2020 e sono elencati all’art.9 del Regolamento 1303/2013; corrispondono, in linea di massima, agli Assi prioritari in cui sono articolati i Programmi operativi. Al singolo Obiettivo tematico sono riconducibili le diverse priorità di investimento proprie dei Fondi, elencate nei regolamenti specifici.

Oneri amministrativi (Programmazione 2014-2020)
Gli oneri amministrativi sono definiti – a livello comunitario – come “i costi sostenuti dalle imprese, dal settore del volontariato, dalle autorità pubbliche e dai cittadini per conformarsi all’obbligo giuridico di fornire informazioni sulla propria azione o produzione ad autorità pubbliche o a privati”. Sul piano nazionale il legislatore Italiano ha fornito una definizione parzialmente diversa sancendo che “per oneri amministrativi si intendono i costi degli adempimenti cui cittadini ed imprese sono tenuti nei confronti delle pubbliche amministrazioni nell’ambito del procedimento amministrativo, compreso qualunque adempimento comportante raccolta, elaborazione, trasmissione, conservazione e produzione di informazioni e documenti alla pubblica amministrazione”. La riduzione degli oneri amministrativi rappresenta un obiettivo di rilievo da conseguire anche attraverso le iniziative supportate dai Fondi SIE; nell’ambito dei PO 2014-2020 le autorità di gestione sono state conseguentemente chiamate a fornire una sintesi della valutazione degli oneri amministrativi per i beneficiari per il periodo 2007-2013 e le azioni pianificate per la riduzione degli stessi.

Operazione
Un progetto o un gruppo di progetti selezionato dall’autorità di gestione del programma operativo in questione o sotto la sua responsabilità, secondo criteri stabiliti dal Comitato di sorveglianza ed attuato da uno o più beneficiari, che consente il conseguimento degli scopi dell’asse prioritario a cui si riferisce.

Operazione e Operazione completata (Programmazione 2014-2020)
L’operazione è un “progetto, un contratto, un’azione o un gruppo di progetti selezionati dalle autorità di gestione dei Programmi o sotto la loro responsabilità, che contribuisce alla realizzazione degli obiettivi di una o più priorità correlate”.

Organismi intermedi
Secondo quanto stabilito dal Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio dell’11 luglio 2006, si definisce organismo intermedio qualsiasi organismo o servizio pubblico o privato che agisce sotto la responsabilità di un’autorità di gestione o di certificazione o che svolge mansioni per conto di questa autorità nei confronti dei beneficiari che attuano le operazioni.

Organismo intermedio (Programmazione 2014-2020)
“Qualsiasi organismo pubblico o privato che agisce sotto la responsabilità di un’autorità di gestione o di certificazione o che svolge mansioni per conto di questa autorità nei confronti dei beneficiari che attuano le operazioni”. L’organismo intermedio può essere designato per lo svolgimento di determinati compiti dell’autorità di gestione o di certificazione, oppure gli può essere affidata la gestione di parte del PO tramite “sovvenzione globale”.

Organismo responsabile per l’esecuzione dei pagamenti
L’organismo responsabile dell’esecuzione dei pagamenti è l’ Assessorato regionale Bilancio e Finanze – Dipartimento Bilancio e Tesoro. L’Ufficio competente provvede alla gestione delle risorse finanziarie assegnate al Programma Operativo sulla base della legislazione amministrativa e contabile comunitaria, nazionale e regionale e dei criteri di buona gestione finanziaria.

Organismo responsabile per la ricezione dei pagamenti
L’organismo abilitato a ricevere i pagamenti della Commissione per conto della Amministrazione regionale è il Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – Ispettorato Generale per i Rapporti Finanziari con l’Unione Europa (I.G.R.U.E.).

Orizzonte 2020 (Programmazione 2014-2020)
Orizzonte 2020 è il Programma quadro per la ricerca e l’innovazione con una dotazione di quasi 80.000 Milioni di Euro disponibili in 7 anni (2014-2020). Esso costituisce lo strumento finanziario di attuazione dell’Unione dell’innovazione, iniziativa faro di Europa 2020.

Partecipanti (Programmazione 2014-2020)
“Per partecipanti si intendono le persone che beneficiano direttamente di un intervento del FSE, che possono essere identificate e alle quali è possibile chiedere di fornire informazioni circa le loro caratteristiche e per le quali sono previste spese specifiche”. Le autorità di gestione predispongono un sistema che registra e memorizza i dati dei partecipanti individuali in formato elettronico al fine di raccogliere le informazioni necessarie alla valorizzazione dei pertinenti indicatori di output e a verificare gli effetti delle policy sui partecipanti attraverso gli indicatori di risultato.

Partenariati Pubblico Privati – PPP (Programmazione 2014-2020)
“Forme di cooperazione tra organismi pubblici e settore privato, finalizzate a migliorare la realizzazione di investimenti in progetti infrastrutturali o in altre tipologie di operazioni che offrono servizi pubblici mediante la condivisione del rischio, la concentrazione di competenze del settore privato, o fonti aggiuntive di capitale”. I fondi SIE possono essere utilizzati per sostenere operazioni da attuare nell’ambito di una struttura di partenariato pubblico-privato.

Partenariato
Insieme di soggetti pubblici e privati, forze economiche e sociali che, nell’ambito dei rispettivi ruoli e competenze, concertano la programmazione e l’attuazione degli interventi finalizzati al miglioramento e allo sviluppo del territorio. Viene interessato in un processo di confronto fra parti diverse, coinvolte in un medesimo settore di interesse, che concertano la realizzazione di interventi finalizzati allo sviluppo economico e all’integrazione sociale.

Partenariato della Comunicazione
E’ uno degli strumenti di attuazione del Piano di Comunicazione del PO FESR Sicilia 2007/2013. Formalizzato con un protocollo di intesa aperto a tutto il partenariato economico e sociale, consiste in una rete informativa finalizzata alla diffusione capillare su tutto il territorio regionale delle informazioni sulle opportunità offerte dal Programma.

Partenariato istituzionale
Partenariato che si esplicita a livello istituzionale e che rappresenta gli interessi dello Stato, delle Regioni e delle Autonomie locali. E’ quindi costituito da un insieme di soggetti istituzionali che partecipano alla predisposizione e all’attuazione dei programmi di sviluppo del territorio, attraverso il coordinamento e la consultazione continua.

Per la programmazione 2014-2020 sono stati introdotti anche strumenti “semplificati” cioè recanti condizioni prestabilite ed uniformi
i cui contenuti sono adottati dalla Commissione con Regolamento di esecuzione (strumenti “off the shelf”) .

Performance Framework – Quadro di performance (Programmazione 2014-2020)
Il Performance Framework o quadro di riferimento dell’efficacia dell’attuazione è volto a misurare i risultati dell’attuazione di un Programma operativo ai fini dell’assegnazione della riserva di efficacia dell’attuazione, pari al 6% delle risorse del programma. E’ sintetizzato in una tabella, in cui “per ciascun Asse prioritario sono fissati target intermedi per l’anno 2018 e target finali per il 2023” relativi ad un indicatore finanziario, e ad uno o più indicatori di realizzazione (e se del caso indicatori di risultato o di avanzamento procedurale).

periodo di ammissibilità;

Periodo di prova (Programmazione 2014-2020)
Il periodo di prova è l’arco temporale durante il quale l’autorità di gestione e di certificazione dovrà attuare le azioni correttive necessarie a sanare criticità emerse in seguito agli audit e ai controlli. In particolare, “qualora i risultati degli audit e dei controlli esistenti mostrino che l’autorità di gestione e di certificazione, se del caso, designata non ottempera più ai criteri di designazione, lo Stato membro stabilisce, a un livello appropriato e tenuto conto della gravità del problema, un periodo di prova durante il quale sono attuate le necessarie azioni correttive. Qualora l’autorità designata non attui le necessarie azioni correttive [..]pone termine a tale designazione. Lo Stato membro notifica senza indugio alla Commissione quando un’autorità designata è sottoposta a un periodo di prova [..]” ad ogni modo “non interrompe il trattamento delle domande di pagamenti intermedi”.

Piani di rafforzamento amministrativo (Programmazione 2014-2020)
“Sono Piani di Azione che definiscono le misure di adeguamento amministrativo, tecnico, regolatorio e organizzativo delle Amministrazioni responsabili della gestione e dell’attuazione dei Programmi operativi 2014-2020, corredati, per ciascuna azione, di cronoprogrammi di attuazione con individuazione delle relative responsabilità. Essi sono parte integrante della programmazione dei Fondi strutturali Europei (FSE e FESR) e sostengono la programmazione ed attuazione dei PO, esplicitando come le amministrazioni si organizzano per la gestione e come si impegnano per migliorare la propria performance, così da assicurare un’esecuzione efficiente efficace e trasparente. Il PRA non è quindi un documento programmatico ma un documento di pianificazione, in cui si definiscono azioni concrete di semplificazione e di rafforzamento della capacità amministrativa per conseguire obiettivi misurabili di miglioramento della gestione dei PO”.

Piano di comunicazione
Il Piano di Comunicazione di un programma operativo rappresenta lo strumento per programmare organicamente ed ottimizzare le scelte di comunicazione che riguardano un ciclo di programmazione, identificando nel dettaglio come verrà garantito e tradotto in pratica dall’Autorità di Gestione il rispetto delle misure di informazione e pubblicità dettate dai regolamenti europei.

Pista di controllo
Documento che contiene, ai fini della corretta esecuzione dei controlli gestionali e dei controlli di primo livello, per ogni attività di controllo individuata nel flusso dei processi, la descrizione dettagliata dell’esecutore dell’attività di controllo, dei documenti controllati, della localizzazione esatta di tali documenti, della normativa di riferimento per l’esecuzione del controllo.

Politica di coesione
La politica di coesione è la strategia dell’Unione europea volta alla promozione e al sostegno dello «sviluppo armonioso generale» degli Stati membri e delle regioni. Come sancito dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (art. 174), la politica di coesione dell’UE si pone l’obiettivo di rafforzare la coesione economica e sociale, riducendo le disparità esistenti nei livelli di sviluppo tra le regioni. La politica si concentra su aree chiave che aiuteranno l’UE ad affrontare le sfide del 21° secolo e a rimanere competitiva su scala globale. Circa il 32,5 % del bilancio UE 2014-2020 (pari a circa 351,8 miliardi di EUR su sette anni, ai valori 2014) è stato destinato agli strumenti finanziari che sostengono la politica di coesione. Questi ultimi sono gestiti e operati in collaborazione con la Commissione europea, gli Stati membri e gli attori interessati a livello locale e regionale.

Politica di Regionale
La politica regionale dell'UE è una politica di investimenti. Sostiene la creazione di posti di lavoro, la competitività, la crescita economica, tenori di vita più elevati e lo sviluppo sostenibile. Gli investimenti sono finalizzati agli obiettivi della strategia Europa 2020.

Position Paper – PP (Programmazione 2014-2020)
Documento di analisi presentato dalla Commissione Europea nel 2012 con cui si stabiliscono le principali sfide e le priorità di finanziamento rilevanti per i Fondi Strutturali e di Investimento Europei per il 2014-2020 e su cui l’Italia dovrebbe investire per favorire una spesa pubblica volta a promuovere la crescita. Scopo del documento è guidare l’elaborazione dell’Accordo di Partenariato e dei Programmi operativi in relazione all’individuazione delle priorità ed esigenze di sviluppo su cui concentrare il sostegno.

Prefinanziamento (Programmazione 2014-2020)
Il prefinanziamento è l’ammontare finanziario che la Commissione versa agli Stati membri al fine di garantire la liquidità finanziaria necessaria all’avvio e all’attuazione dei Programmi operativi. Il prefinanziamento iniziale,pari al 3% dell’ammontare totale del PO, verrà corrisposto, in tre rate annuali pari all’1%, in seguito alla decisione che approva il Programma operativo.

Principio dell’effettività
Principio in base al quale occorre verificare che una spesa a valere su Fondi pubblici sia concretamente sostenuta e sia connessa all’operazione cofinanziata.

Principio della legittimità
Principio in base al quale occorre verificare che la spesa sostenuta sia conforme alla normativa comunitaria e nazionale.

Principio della prova documentale
Principio in base al quale occorre verificare che la spesa sostenuta sia comprovata da fatture quietanzate o da altri documenti contabili aventi forza probatoria equivalente.

Principio di localizzazione
Principio per il quale occorre verificare che la spesa sostenuta sia relativa ad una operazione localizzata nel territorio interessato dal Programma.

Priorità d’investimento (Programmazione 2014-2020)
Articolazioni dell’obiettivo tematico, individuate nei regolamenti specifici dei fondi strutturali: per il FSE sono quelle elencate all’articolo 3 del pertinente Regolamento; per il FESR sono quelle previste all’articolo 5 del Regolamento (UE) 1301/2013. A loro volta le priorità di investimento trovano corrispondenza in uno o più obiettivi specifici.

Procedura annuale dei conti (Programmazione 2014-2020)
La procedura annuale dei conti è un adempimento che coinvolge le diverse autorità coinvolte nella gestione ed attuazione dei PO. “In ottemperanza a quanto stabilito dal regolamento finanziario, per ogni esercizio, a partire dal 2016 e fino al 2025 compreso, gli Stati membri trasmettono entro il 15 febbraio i conti, la dichiarazione di gestione e la relazione annuale dei controlli, il parere di audit e la relazione di controllo, relativi al precedente periodo contabile.” Sulla base dei conti accettati, la Commissione calcola l’importo dei pagamenti dovuti allo Stato membro.

Progetti generatori di entrate (Programmazione 2014-2020)
Per progetti generatori di entrate si intendono le operazioni che generano entrate nette dopo il loro completamento o durante la loro esecuzione. Per “entrate nette” si intendono i flussi finanziari in entrata pagati direttamente dagli utenti per beni o servizi forniti dall’operazione, quali le tariffe direttamente a carico degli utenti per l’utilizzo dell’infrastruttura, la vendita o la locazione di terreni o immobili o i pagamenti per i servizi detratti gli eventuali costi operativi e costi di sostituzione di attrezzature con ciclo di vita breve sostenuti durante il periodo corrispondente.

Programma Interreg
E’ lo strumento utilizzato per perseguire gli obiettivi della Cooperazione Territoriale. Si tratta di un piano dettagliato in cui vengono definite le modalità di spesa dei contributi per il periodo di programmazione in corso. Viene definito sulla base degli Accordo di partenariato sottoscritto e specifica quale degli 11 obiettivi tematici che guidano la politica di coesione per il ciclo 2014-2020 saranno perseguiti grazie agli aiuti destinati al programma. L’Italia partecipa a 19 programmi Interreg.

Programma operativo
E’ il documento presentato da uno Stato membro e adottato dalla Commissione che fissa una strategia di sviluppo con una serie coerente di priorità da realizzare con il contributo di un Fondo o, nel caso dell’obiettivo «Convergenza», con il contributo del Fondo di coesione e del FESR.

Programmazione
La programmazione si riferisce al meccanismo amministrativo utilizzato per perseguire gli obiettivi dei Fondi strutturali e di investimento europei. I programmi pluriennali – noti come programmi operativi – garantiscono coerenza e continuità per l’intero periodo di sette anni. I programmi interessano specifiche aree geografiche a livello internazionale, nazionale o decentrato, a seconda delle disposizioni governative adottate. Tra gli obiettivi dei programmi, vi sono: l’identificazione delle priorità strategiche e delle azioni indicative, la definizione degli stanziamenti e la descrizione dei sistemi di controllo e gestione. L’attuale ciclo di programmazione è stato avviato nel 2014 e durerà fino al 2020.

Programmi nazionali di riforma – PNR (Programmazione 2014-2020)
Il Programma Nazionale di riforma (PNR) è il documento che definisce annualmente gli interventi da adottare per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di crescita, produttività, occupazione e sostenibilità delineati dalla Strategia Europa 2020. Si tratta di un documento che ciascuno Stato membro presenta alla CE con cadenza annuale (nel mese di aprile) nel cui ambito sono indicati: lo stato di avanzamento delle riforme avviate, con indicazione dell’eventuale scostamento tra i risultati previsti e quelli conseguiti; gli squilibri macroeconomici nazionali e i fattori di natura macroeconomica che incidono sulla competitività; le priorità del Paese, con le principali riforme da attuare, i tempi previsti per la loro attuazione e la compatibilità con gli obiettivi programmatici indicati nel Programma di stabilità; i prevedibili effetti delle riforme proposte in termini di crescita dell’economia, di rafforzamento della competitività del sistema economico e di aumento dell’occupazione.

Quadri Strategici Nazionali
I QSN sono i documenti di orientamento strategico che i singoli Stati membri dell’Unione Europea sono tenuti a presentare alla Commissione Europea in attuazione della politica di coesione comunitaria. L’Italia ha presentato all’Ue un QSN che indirizza le risorse che la politica di coesione destina al nostro Paese, sia nelle aree del Mezzogiorno sia in quelle del Centro-Nord. Il Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo 2007-2013 è stato approvato dalla Commissione Europea con decisione del 13 luglio 2007. Il QSN viene attuato attraverso Programmi Operativi. Questi vengono stilati dallo Stato membro o da una sua Regione e poi approvati dalla Commissione Europea.

Quadro Finanziario Pluriennale – QFP (Programmazione 2014-2020)
“Il Quadro Finanziario Pluriennale è lo strumento con il quale l’Unione europea stabilisce gli importi annui massimi (“massimali”) che potrà spendere nei vari settori d’intervento per un periodo di almeno 5 anni”. I massimali fissati nel QFP non corrispondono al bilancio dell’UE, che è di norma inferiore.

Quadro Strategico Comune – QSC (Programmazione 2014-2020)
Insieme di disposizioni che fornisce a tutti gli Stati membri gli “orientamenti strategici per agevolare il processo di programmazione e il coordinamento settoriale e territoriale degli interventi dell’Unione nel quadro dei fondi SIE con altre politiche e strumenti pertinenti dell’Unione”.

Raccomandazioni – CSR dall’inglese Country Specific Recommendations (Programmazione 2014-2020)
Le Raccomandazioni ai sensi dell’articolo 121 par. 2 del TFUE sono quelle che il Consiglio dell’unione Europea adotta per definire gli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione. Le Raccomandazioni ai sensi dell’articolo 148 par. 4 del TFUE sono invece quelle che il Consiglio dell’Unione Europea può rivolgere agli Stati membri, se lo considera opportuno sulla base dell’esame delle relazioni annuali sull’attuazione delle politiche in materia di occupazione che gli Stati membri trasmettono alla Commissione. Entrambe le raccomandazioni si inscrivono nell’ambito del semestre europeo e seguono la presentazione da parte degli Stati membri dei Programmi Nazionali di Riforma; esse riguardano “sfide strutturali che possono essere affrontate mediante investimenti pluriennali che ricadono direttamente nell’ambito di applicazione dei Fondi SIE”.

RAE – Rapporto Annuale d’Esecuzione
Il Rapporto Annuale d’Esecuzione offre un quadro informativo sullo stato d’attuazione del Programma Operativo, ed effettua il bilancio dell’anno, evidenziando i risultati più significativi della sua esecuzione. Il RAE va inteso dunque sia come strumento di monitoraggio per i soggetti istituzionali deputati al controllo del Programma (Commissione Europea, Ministeri, ecc..), sia come veicolo per informare i cittadini.

Regime de minimis
Indica se l’aiuto è stato concesso ad un’impresa attraverso un intervento attuato in base al regime “de minimis” di cui al Regolamento (CE) n. 1998/2006.

Regioni ultraperiferiche
Nove regioni dell’Unione europea sono classificate come «ultraperiferiche»: i cinque dipartimenti francesi d’oltremare (Guadalupa, Guyana francese, Martinica, Mayotte e Réunion); le comunità francesi d’oltremare di Saint Martin; la comunità autonoma delle Isole Canarie; le due regioni autonome portoghesi di Madeira e delle Azzorre. Le regioni ultraperiferiche si trovano a dover fronteggiare specifici vincoli quali lontananza, insularità, dimensione ridotta, topografia complessa, clima disagevole e dipendenza economica da pochi prodotti. La combinazione di questi fattori, nel tempo, ostacola lo sviluppo socioeconomico delle regioni. Il riconoscimento del loro status speciale, stabilito dall’articolo 349 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, si basa sui principi di uguaglianza e proporzionalità che consentono alle regioni di essere trattate in maniera diversa, alla luce delle loro condizioni specifiche.

Regolamenti
I regolamenti rappresentano il più alto livello di legislazione comunitaria. La loro applicazione è assoluta, sono interamente vincolanti e direttamente applicabili in tutti gli Stati membri. La legislazione relativa alla politica di coesione UE è formulata generalmente attraverso regolamenti.

Regolamento
Atto giuridico comunitario destinato a tutti i soggetti dell’ordinamento comunitario (Stati membri, persone fisiche e giuridiche). Può essere emanato dal Parlamento Europeo, congiuntamente con il Consiglio, dal Consiglio o dalla Commissione. Il Regolamento ha portata generale ed è obbligatorio in ogni sua parte e direttamente applicabile in tutti gli Stati membri per effetto della sua pubblicazione sulla GUCE serie L.

Relazione di controllo e parere di audit (Programmazione 2014-2020)
La relazione di controllo è il documento predisposto dall’autorità di audit a seguito dello svolgimento delle proprie attività che “evidenzia le principali risultanze delle attività di audit svolte, sul corretto funzionamento del sistema di gestione e controllo del Programma operativo e su un campione adeguato di operazioni sulla base delle spese dichiarate, comprese le carenze riscontrate nei sistemi di gestione e di controllo e le azioni correttive proposte e attuate”.

Relazioni di attuazione (Programmazione 2014-2020)
“Le Relazioni di attuazione sono report che annualmente lo Stato membro/autorità di gestione trasmette alla Commissione europea a partire dal 2016 fino al 2023 compreso” con finalità di monitoraggio dell’esecuzione del Programma operativo. “Esse contengono informazioni chiave sull’attuazione del Programma, nel precedente esercizio finanziario, e delle sue priorità con riferimento ai dati finanziari, agli indicatori comuni e specifici per Programma […], nonché, a partire dalla relazione di attuazione annuale da presentare nel 2017, ai target intermedi definiti nel quadro di riferimento dell’efficacia dell’attuazione”. La Relazione di attuazione sostituisce il Rapporto Annuale di Esecuzione (RAE) dei periodi di programmazione precedenti.

Rendicontazione
Presentazione del consuntivo delle spese effettivamente sostenute da parte dell’ente attuatore del Progetto, nell’ambito dei finanziamenti comunitari, al fine di richiederne il riconoscimento.

Riserva di efficacia dell’attuazione (Programmazione 2014-2020)
La riserva di efficacia dell’attuazione è una somma di risorse, pari al 6 % dei fondi SIE(corrisponde a una quota tra il 5 % e il 7 % della dotazione di ogni Asse di un Programma, tranne l’assistenza tecnica e programmi dedicati agli strumenti finanziari), che viene accantonata ed “è destinata soltanto a Programmi e Assi prioritari che hanno conseguito i propri target intermedi”, individuati nell’ambito del performance framework.

Si tratta in particolare di strategie d’innovazione concepite a livello regionale
ma valutate e messe a sistema a livello nazionale

Sistema di gestione e controllo
Sistema finalizzato ad assicurare la sana gestione finanziaria dei Programmi Operativi, attraverso la precisa individuazione e ripartizione delle competenze tra i diversi soggetti coinvolti nell’attuazione degli interventi e attraverso l’applicazione di un modello organizzativo di base al quale tutti gli Stati membri devono adeguarsi. Nel documento di descrizione del sistema, sono precisate le procedure per la gestione, per la certificazione e per il controllo delle operazioni del Programma. Tale documento costituisce la principale informativa necessaria all’espletamento della valutazione di conformità dei sistemi di gestione e controllo da effettuarsi al più tardi entro un anno dall’adozione del Programma Operativo e comunque prima della presentazione della prima domanda di pagamento. I nuovi principi generali dei sistemi di gestione e controllo di ciascun Programma Operativo sono indicati all’art. 58 del Regolamento 1083/2006. Esso, unitamente al Regolamento (CE) 1828/2006 identifica il nuovo quadro normativo applicabile ai sistemi di gestione e controllo, definendo un nuovo assetto organizzativo e un rafforzamento di essi.

Sito dell’Unione europea – Glossario http://europa.eu/legislation_summaries/glossary/norms_hierarchy_it.htm"

Sito dell’Unione europea – Glossario: http://europa.eu/legislation_summaries/glossary/norms_hierarchy_it.htm"

Sito web della Commissione: http://ec.europa.eu/programmes/horizon2020"

Sito web della Commissione: http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/informat/2014/visibitily_it.pdf"

Sono oggetto di una specifica strategia di intervento nell’ambito della programmazione 2014-2020 volta a creare occupazione
realizzare inclusione e a ridurre i costi dell’abbandono del territorio attraverso il miglioramento dell’offerta di servizi essenziali e progetti di sviluppo locale. Sono individuate e classificate in base ad una mappatura nazionale

Spese ammissibili
L’art. 56, comma 4 del Reg. 1083/2006 stabilisce che le norme in materia di ammissibilità delle spese sono definite a livello nazionale, sulla base del disposto combinato dei Regolamenti comunitari relativi ai singoli Fondi Strutturali e al Regolamento di attuazione si possono individuare i vincoli nell’ambito dei quali i singoli Stati membri possono definire le regole di ammissibilità delle spese. Tali vincoli consentono di valutare l’ammissibilità di una spesa sulla base di tre elementi:

Strategia del bacino marittimo (Programmazione 2014-2020)
La strategia del bacino marittimo è un “quadro strutturato di cooperazione con riguardo a una zona geografica determinata, elaborato dalle istituzioni dell’Unione, dagli Stati membri, dalle loro regioni e, ove del caso, da paesi terzi che condividono un bacino marittimo; tale strategia del bacino marittimo tiene conto delle specifiche caratteristiche geografiche, climatiche, economiche e politiche del bacino marittimo”. Il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) costituisce il principale strumento finanziario dell’UE per il perseguimento degli obiettivi delineati in tale strategia.

Strategia dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva – Europa 2020 (Programmazione 2014-2020)
“La strategia dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” sintetizza “gli scopi e gli obiettivi condivisi che guidano l’azione degli Stati membri e dell’Unione”. Nell’ambito di UE 2020 la Commissione ha proposto per il 2020 cinque obiettivi misurabili dell’Unione, che guideranno il processo di cambiamento e che sono stati tradotti in obiettivi nazionali, che riguardano: l’occupazione, la ricerca e l’innovazione, il cambiamento climatico e l’energia, l’istruzione e la lotta contro la povertà; in attuazionedi tale strategia gli Stati membri presentano annualmente alla CE un Programma Nazionale di Riformache rileva i progressi realizzati e definisce gli interventi da adottare per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di crescita, produttività, occupazione e sostenibilità.

Strategia di comunicazione (Programmazione 2014-2020)
La strategia di comunicazione rappresenta il documento in cui sono specificati l’approccio e le risorse di bilancio delle attività di comunicazione di un determinato Programma; al pari del piano di comunicazione -previsto per il ciclo 2007-2013- copre l’intero settennio ma deve essere oggetto di aggiornamenti annuali. Essa è redatta dall’autorità di gestione e deve essere presentata al Comitato di Sorveglianza per l’approvazione entro sei mesi dall’adozione del Programma.

Strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo (Programmazione 2014-2020)
La strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo è “un insieme coerente di operazioni rispondenti a obiettivi e bisogni locali e che contribuisce alla realizzazione della strategia dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e che è concepito ed eseguito da un gruppo di azione locale”. Lo sviluppo locale di tipo partecipativo (CLLD) è uno strumento per coinvolgere i cittadini a livello locale nello sviluppo di risposte alle sfide sociali, ambientali ed economiche; esso è sostenuto dal FEASR, denominato sviluppo locale LEADER, può essere sostenuto dal FESR, dal FSE o dal FEAMP.

Strategia macroregionale (Programmazione 2014-2020)
La strategia macroregionale è “un quadro integrato approvato dal Consiglio europeo, che potrebbe essere sostenuto tra gli altri dai fondi SIE, per affrontare sfide comuni riguardanti un’area geografica definita, connesse agli Stati membri e ai Paesi terzi situati nella stessa area geografica, che beneficiano così di una cooperazione rafforzata che contribuisce al conseguimento della coesione economica, sociale e territoriale”.

Strategie di specializzazione intelligente – smart specialisation strategy (Programmazione 2014-2020)
Sono “le strategie di innovazione nazionali o regionali che definiscono le priorità allo scopo di creare un vantaggio competitivo sviluppando i loro punti di forza in materia di ricerca e innovazione e accordandoli alle esigenze imprenditoriali, al fine di rispondere alle opportunità emergenti e agli sviluppi del mercato in modo coerente, evitando nel contempo la duplicazione e la frammentazione degli sforzi; una “strategia di specializzazione intelligente” può assumere la forma di un quadro politico strategico per la ricerca e l’innovazione (R&I) nazionale o regionale o esservi inclusa”.

Strumenti finanziari (Programmazione 2014-2020)
“Misure di sostegno finanziario […] per conseguire uno o più obiettivi connessi ai fondi SIE. Tali strumenti possono assumere la forma di investimenti azionari o quasi-azionari, prestiti o garanzie, o altri strumenti di condivisione del rischio, e possono, se del caso, essere associati a sovvenzioni.”

Strumento di assistenza preadesione (IPA)
Lo Strumento di assistenza preadesione (IPA) è stato creato dall’UE per fornire assistenza ai paesi candidati o potenziali candidati all’adesione. L’IPA esiste dal 2007 e sostituisce una serie di programmi preadesione precedenti quali PHARE, ISPA, Sapard, CARDS e lo strumento finanziario per la Turchia. Nel periodo 2014-2020, attraverso l’IPA saranno messi a disposizione oltre 11 miliardi di EUR, destinati a cinque settori politici: • sostegno alla transizione e sviluppo istituzionale • sviluppo socioeconomico e regionale • sviluppo delle risorse umane • agricoltura e sviluppo rurale • cooperazione regionale e territoriale Sia i paesi candidati (Turchia, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Montenegro, Serbia) che i potenziali candidati (Albania, Bosnia-Erzegovina e Kosovo, ai sensi della risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza dell’ONU) possono richiedere finanziamenti attraverso l’IPA. L’assistenza IPA è fornita attraverso programmi pluriennali e richiede l’elaborazione di documenti di strategia nazionale, ovvero di piani strategici per ciascun beneficiario. Questo programma consentirà di preparare i paesi candidati a gestire i fondi europei che riceveranno dopo aver aderito all’UE, compresi gli aiuti erogati dalla politica regionale per il ciclo 2014-2020.

Strumento europeo di vicinato (ENI)
La Politica europea di vicinato (PEV) mira a sostenere i processi di riforma in ambito politico, economico e sociale nei seguenti paesi del vicinato dell’Unione: Algeria, Armenia, Autorità Palestinese, Azerbaigian, Bielorussia, Egitto, Georgia, Giordania, Israele, Libano, Libia, Moldavia, Marocco, Siria, Tunisia e Ucraina. La PEV intende consolidare la prosperità, la stabilità, la sicurezza, l’economia di mercato e la crescita sostenibile attraverso un dialogo costante con ciascun paese partner. I paesi partner concordano con l’UE un piano d’azione PEV, mostrando il proprio impegno a favore di democrazia, diritti umani, stato di diritto, buona governance, principi dell’economia di mercato e sviluppo sostenibile. I piani d’azione che definiscono le priorità di breve e medio termine per ciascun paese partner rappresentano uno degli strumenti chiave di questa politica. Nonostante i piani d’azione siano elaborati ad hoc per ciascun paese di vicinato, si riferiscono in linea generale a una serie di attività comuni che spaziano dal dialogo politico alle questioni relative al commercio e alla cooperazione sociale ed economica. Durante il periodo 2014-2020, la Politica europea di vicinato sarà finanziata attraverso lo Strumento europeo di vicinato (ENI), che andrà a sostituire lo Strumento europeo di vicinato e partenariato (SEVP), esistente fin dal 2007. In linea con la rinnovata Politica di vicinato avviata nel 2011, il sostegno dell’ENI sarà destinato principalmente: • a promuovere i diritti umani e lo stato di diritto; stabilire una democrazia radicata e sostenibile e sviluppare una vigorosa società civile; • alla crescita inclusiva e sostenibile, allo sviluppo economico, sociale e territoriale, nonché alla progressiva integrazione nel mercato interno dell’UE; • alla mobilità e ai contatti interpersonali, compresi gli scambi per studenti e la società civile; • all’integrazione regionale, compresa la cooperazione transfrontaliera.

Sussidiarietà
Il principio di sussidiarietà garantisce che le decisioni prese siano quanto più vicine possibile alle esigenze dei cittadini. Ad eccezione dei casi in cui l’UE ha competenza esclusiva, non si dovrebbero prendere azioni a livello europeo, a meno che queste ultime siano più efficaci di quelle prese a livello nazionale, regionale o locale. La sussidiarietà è strettamente correlata ai principi di proporzionalità e necessità e prevede che qualsiasi azione intrapresa dall’Unione debba limitarsi a quanto necessario per raggiungere gli obiettivi del Trattato. La sussidiarietà è stata introdotta per la prima volta dal Trattato sull’Unione europea (art. 5) nel 1992. Il Trattato di Amsterdam (1997) ampliò il principio disponendo, ad esempio, che venisse valutato l’impatto delle proposte di legge rispetto alla sussidiarietà. Il Trattato di Lisbona consolida ulteriormente il principio, apportando alcune modifiche: maggiore consultazione con i livelli locali e regionali durante l’elaborazione di nuove proposte di legge; maggiore comunicazione con i parlamenti nazionali nelle diverse fasi del processo legislativo.

Sviluppo sostenibile (Programmazione 2014-2020)
Lo sviluppo sostenibile è un principio volto a conciliare lo sviluppo economico con la salvaguardia degli equilibri ambientali. L’integrazione delle questioni ambientali nella definizione e nell’attuazione delle altre politiche europee (energia, ricerca, industria, agricoltura, ecc.) risulta fondamentale per perseguire l’obiettivo dello sviluppo. Il trattato di Lisbona ha infatti inserito lo sviluppo sostenibile fra gli obiettivi dell’Unione europea (articolo 3, paragrafo 3 del Trattato sull’Unione europea).

Tale codice
che è contenuto nel Regolamento della Commissione (UE) 240/2014 (atto delegato)

Tasso di cofinanziamento
Il termine «tasso di cofinanziamento» si riferisce al contributo apportato dagli aiuti comunitari a un dato programma. È espresso in punti percentuali rispetto al costo complessivo del programma. Il livello di cofinanziamento è solitamente caratterizzato da una soglia massima, che rappresenta una percentuale del valore totale del programma, o parte di esso. La Commissione stabilisce i tassi di cofinanziamento per ciascun programma.

Tecnologie abilitanti – KET (Programmazione 2014-2020)
Le tecnologie abilitanti sono tecnologie “ad alta intensità di conoscenza e associate a elevata intensità di R&S, a cicli di innovazione rapidi, a consistenti spese di investimento e a posti di lavoro altamente qualificati”; hanno la capacità di innovare i processi, i prodotti e i servizi in tutti i settori economici dell’attività umana; per tale ragione la Commissione le individua come uno degli ambiti elettivi in cui le imprese dovrebbero promuovere gli investimenti in R&I. Un prodotto basato su una tecnologia abilitante, inoltre, utilizza tecnologie di fabbricazione avanzate e accresce il valore commerciale e sociale di un bene o di un servizio.

tipologia di spesa;

Una buona pratica può consistere in atti normativi e amministrativi
contratti e convenzioni

URBACT - Programma per la rete di sviluppo urbano
La rete URBACT è un programma europeo di scambio e apprendimento, finanziato dalla Commissione nell’ambito dell’obiettivo di cooperazione territoriale, poiché una parte dei suoi programmi riguarda la cooperazione interregionale. L’obiettivo della rete è quello di stimolare l’innovazione nella rinascita urbana, incoraggiando le città e i cittadini a identificare, trasferire e divulgare le buone pratiche. Durante il ciclo di programmazione 2014-20, l’iniziativa continuerà come URBACT III. I progetti finanziati d si concentreranno su quattro obiettivi principali: • migliorare la capacità delle città di attuare politiche urbane sostenibili • migliorare la progettazione delle politiche urbane • migliorare l’attuazione delle politiche nelle città • sviluppare e condividere conoscenze.

Valutazione ex ante
Viene realizzata prima dell’approvazione di un programma e consiste nell’analisi dei punti di forza e di debolezza e delle potenzialità dello Stato membro, della regione o del settore considerato. Valuta la coerenza della strategia e degli obiettivi prescelti con le caratteristiche delle regioni o zone interessate, compresa la loro evoluzione demografica, verificando se la loro natura consente gli obiettivi specifici rispetto alla situazione di partenza.

Valutazione ex ante gli strumenti finanziari (Programmazione 2014-2020)
Documento di valutazione funzionale alla costituzione di uno strumento finanziario,che fornisce elementi circa l’esistenza di fallimenti di mercato, o comunque di condizioni di investimento sub ottimali, che valuti il potenziale valore aggiunto dello strumento, che stimi le risorse pubbliche e private che lo strumento sarebbe potenzialmente in grado di drenare, eccetera. La valutazione può essere eseguita “in fasi” e va comunque terminata prima che l’autorità di gestione decida di erogare i contributi del Programma allo strumento, con possibilità di riesame e aggiornamento in corso d’opera; va inoltre presentata in sede di Comitato di Sorveglianza a titolo informativo.

Valutazione ex post
La valutazione ex post mira a rendere conto, dell’efficacia e dell’efficienza degli interventi e del loro impatto e a consentire di ricavarne insegnamenti per la politica di coesione economica e sociale.

Valutazione intermedia
La valutazione intermedia prende in considerazione, tenendo conto della valutazione ex ante, i primi risultati degli interventi, la loro pertinenza e il grado di conseguimento degli obiettivi. Valuta inoltre l’impiego dei fondi, nonché lo svolgimento delle attività di sorveglianza e la realizzazione degli interventi.

Verte sui fattori di successo o insuccesso registrati nel corso dell’attuazione
nonché sulle realizzazioni e sui risultati

Viene effettuata sotto la responsabilità di gestione
in collaborazione con la Commissione e con lo Stato membro. E’ effettuata da un valutatore indipendente ed è presentata al Comitato di Sorveglianza del Quadro Comunitario di Sostegno o del Programma Operativo e poi trasmessa alla Commissione."

Vincolo di concentrazione tematica (Programmazione 2014-2020)
Vincolo finanziario previsto nei regolamenti, in quanto al fine di contribuire alla realizzazione dei principali obiettivi della strategia dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, gli Stati membri sono chiamati a concentrare il sostegno finanziario “sugli interventi che apportano il maggiore valore aggiunto” alla realizzazione di tale strategia, in coerenza anche con le indicazioni del QSC ed in linea con le sfide individuate nei programmi nazionali di riforma dello Stato membro e, se del caso, nelle raccomandazioni del Consiglio.

White economy (Programmazione 2014-2020)
Con tale termine si identifica il settore dei servizi sanitari e di cura rivolti alle persone. La white economy rappresenta tutto ciò che afferisce, in primo luogo, all’offerta di cure mediche ed alla diagnostica oltre all’assistenza professionale, domiciliare o in apposite strutture, per persone disabili, malate, anziane. Ma la white economy è molto altro, configurandosi come un cluster produttivo dalle molteplici articolazioni. Nel suo perimetro ricade l’industria farmaceutica; rientra, inoltre, nel cluster produttivo l’industria delle apparecchiature biomedicali e per la diagnostica; nonché il vasto segmento dell’assistenza personale, delle badanti e dell’accompagnamento.

Young Employment Initiative – YEI/IOG (Programmazione 2014-2020)
L’iniziativa per l’occupazione giovanile (YEI) è una dotazione di 6 miliardi di euro a livello europeo, decisa nell’ambito dell’accordo sul Quadro Finanziario Pluriennale 2014-2020, adottato dal Consiglio europeo del 7-8 febbraio 2013. “L’iniziativa è rivolta ai giovani con meno di 25 anni disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione, residenti in regioni ammissibili, inattivi o disoccupati, compresi i disoccupati di lunga durata, registrati o meno nelle liste dei disoccupati alla ricerca di un’occupazione. Su base volontaria gli Stati membri possono decidere di ampliare il gruppo obiettivo al fine di includere i giovani con meno di 30 anni”. E’ realizzata nelle Regioni dell’Unione che nel 2012 hanno registrato un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 25%. “L’Iniziativa è integrata nella programmazione del FSE.”